Il presidente della commissione per il monitoraggio delle Finanye Pubbliche, Matej Vrtovec, di Nuova Slovenia. Foto: Matija Sušnik/DZ
Il presidente della commissione per il monitoraggio delle Finanye Pubbliche, Matej Vrtovec, di Nuova Slovenia. Foto: Matija Sušnik/DZ

Si protrae da oltre un mese il tira e molla fra governo e Holding statale sul destino del CSS, il centro di Škofja Loka che impiega persone anziane, ipovedenti e cieche, messo in liquidazione perché considerato troppo oneroso per lo Stato, proprietario quasi al 98%. Sul lato dell'esecutivo c'è Luka Mesec, ministro del Lavoro, della Famiglia e delle Pari Opportunità, che non intende offrire la sponda politica all'SDH per mandare a casa gli impiegati di una società la cui missione non è la ricerca del profitto ma assicurare integrazione e sussidi a queste categorie vulnerabili. A fare da contraltare c'è la cassaforte delle finanze pubbliche, che ha chiesto la procedura di fallimento, ma non ha partecipato alla commissione per non rispondere alle domande dei deputati.
Nel rimpallo di accuse fra Mesec e la SDH i problemi rimangono aperti, in attesa di soluzioni che non arrivano. I deputati hanno deciso di prendere tempo, raccomandando al governo di esaminare entro tre mesi la possibilità di un trattamento differenziato per le persone con disabilità da parte delle aziende partecipate dallo Stato. A testimonianza che la questione è molto delicata, la Commissione ha approvato senza voti contrari numerose risoluzioni, fra le quali una richiesta di revisione del processo decisionale in materia di liquidazione da parte della Corte dei conti.
Secondo gli esperti intervenuti in commissione, l'importanza dell'occupazione delle persone con disabilità è dimostrata da un numero: per lo Stato, la spesa per ogni disabile impiegato è di 381 euro al mese, mentre per un disoccupato supera i 1.150 euro.

Valerio Fabbri

Foto: Matija Sušnik/DZ
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