Solo una settimana fa l’ormai ex rappresentante dell’Italia in Slovenia, Carlo Campanile, aveva ripercorso le principali tappe del suo mandato a Lubiana durante una cerimonia all’Istituto italiano di cultura. Appena insediatosi a inizio gennaio 2020 Campanile si trovò, nel giro di poche settimane, ad affrontare una crisi di governo che cambiò tutti i riferimenti appena acquisiti. Ma, soprattutto, il suo lavoro fu presto condizionato dalla crisi sanitaria che stava attraversando l’Italia, con zone rosse che divennero molto presto termini comuni in tutto il mondo. E nel ricordare quei passaggi Campanile ha detto che è anche da quelle difficoltà che si sono rafforzati i rapporti bilaterali e sono nati progetti congiunti, come quello della capitale europea della cultura GO2025! E si è arrivati, nonostante quelle difficoltà, a passaggi storici come l’omaggio congiunto dei capi di Stato di Italia e Slovenia a Basovizza.
E’ realistico immaginare che il nuovo Ambasciatore d'Italia in Slovenia, Giuseppe Cavagna, si auguri un inizio più soft, con risultati simili se non migliori in termini di collaborazione bilaterale. Bolognese classe '65, avvocato e giurista, in carriera diplomatica dal 1993, Giuseppe Cavagna ha lavorato nelle sedi di Kiev, de L'Aja, di Varsavia e Strasburgo, per poi ricoprire la carica di capo dell'Unità per l'Adriatico e i Balcani dal 2016 al 2019. Prima di arrivare a Lubiana, l'Ambasciatore Cavagna stava lavorando al ministero degli Esteri come Coordinatore per la Riforma delle Nazioni Unite. Come scritto sul profilo ufficiale X della Farnesina, Cavagna ha detto di volersi impegnare per una relazione sempre più forte tra “Italia e Slovenia, due paesi uniti da profondi rapporti di amicizia e collaborazione e da un futuro di prosperità condivisa nella comune casa europea.”
Valerio Fabbri