“Come annunciato già a dicembre, quando abbiamo ricevuto le previsioni europee per la prima metà di quest'anno, non abbiamo ancora raggiunto il picco dell'epidemia”, ha detto il premier Janez Janša, aggiungendo che la maggior parte dell'emisfero settentrionale e dei paesi dell'UE si trovano nella stessa situazione della Slovenia, che dovrà probabilmente affrontare nelle prossime settimane un peggioramento del quadro epidemiologico.
“Nell’ultimo mese c’è stata molta insoddisfazione per la sensazione errata che il regime anti-Covid nel paese fosse cambiato”, ha detto Janša, anche se in realtà sono solo state estese la maggior parte delle ordinanze, dopo che ci sono stati alcuni allentamenti nelle vacanze.
Visto il peggioramento in corso, il governo ha dovuto estendere le misure almeno fino al 18 gennaio per cercare di contenere il contagio, com’è stato suggerito anche dagli esperti che collaborano con l’esecutivo. Un modo per cercare di assicurare la tenuta del sistema sanitario nazionale che per ora è riuscito a garantire le cure a tutti i pazienti Covid-19.
Una priorità per il governo resta il rientro a scuola, almeno per la prima triade delle elementari, e l’apertura degli asili per tutti. Questo potrebbe essere possibile dal 18 gennaio nelle regioni, dove i numeri del contagio lo permetteranno. Tra queste, in base ai dati attuali, potrebbe esserci anche la regione costiero-carsica. Il tutto, però, resta vincolato ai trend che si registreranno in questi giorni.
Per quanto riguarda le vaccinazioni Janša ha dichiarato, che da fine marzo la campagna vaccinale potrebbe essere ulteriormente intensificata, se saranno rispettate le previsioni di produzione e distribuzione dei vari farmaci e, quindi, dopo che saranno coperte tutte le fasce più critiche della popolazione si passerà al resto dei residenti.
Finora abbiamo adottato miliardi di misure di intervento per aiutare a preservare le imprese e i posti di lavoro, ha detto il ministro dell'economia Zdravko Počivalšek, che ha anche spiegato l’utilità del sistema a semaforo, fondato sul numero di contagi e di ricoveri, che secondo lui aiuterebbe a pianificare meglio gli interventi ed a prevedere eventuali chiusure o aperture. Il ministro della Difesa Matej Tonin ha ricordato che l'ottavo pacchetto di misure è stato preparato per aiutare coloro che sono ancora in difficoltà, invitando tutti alla pazienza.
“Sarei stato più felice di potervi dire che è tutto finito”, ha detto Janša, ma purtroppo non è così e quindi si è unito a Tonin nell'invito ai cittadini ad essere pazienti, visto che le previsioni dicono che si potrà iniziare a vedere un miglioramento a partire da aprile.
Qualche frecciatina anche alle opposizioni che secondo lui stanno strumentalizzando l’epidemia per creare problemi al governo. Per quanto riguarda il prossimo 15 gennaio quando verrà inoltrata la mozione di sfiducia costruttiva nei confronti dell’esecutivo, tutti i tre presenti hanno dichiarato di essere tranquilli e che il loro esecutivo è destinato a governare fino a fine mandato.
Barbara Costamagna