Domenica delle Palme con messe celebrate senza la presenza dei fedeli anche in Slovenia dove con i 6 morti di sabato si contano 28 vittime per Covid 19. Quasi mille le persone contagiate delle quali 108 ricoverate, 31 in terapia intensiva. Il virus continua a colpire le case di riposo, dove tra anziani e personale si contano quasi 250 infetti e non risparmia medici e personale sanitario con 156 persone positive. La situazione epidemiologica e quella negli ospedali sono comunque sotto controllo. “Tutte le misure per il contenimento del virus sono state prese in accordo con gli esperti del settore” ha affermato il premier Janša, in visita al Centro clinico universitario di Lubiana . “Per il momento la situazione è sotto controllo ma stiamo monitorando le realtà degli altri paesi e il rischio che ci sia una riesplosione dei contagi non è ancora superato” ha aggiunto il capo del governo affermando che è prematuro parlare di un allentamento dei provvedimenti ma che bisognerà comunque pensare al graduale ritorno ad una nuova, modificata normalità. “Mantenimento della distanza sociale, mascherine, guanti, altri sussidi di protezione, continueranno a farci compagnia” ha detto Janša facendo capire che si stanno studiano le possibilità di ripresa di alcuni servizi e di alcuni impianti di produzione. “Non immediatamente ma questo potrebbe avvenire a fine aprile o a maggio” ha detto Janša rispondendo indirettamente alle critiche arrivate da venticinque epidemiologi dell’Istituto nazionale per la salute pubblica che in una lettere aperta hanno giustificato la posizione del facendo funzione di direttore Ivan Eržen critico nei confronti di alcune misure restrittive che il governo avrebbe adottato trascurando gli esperti del settore. “Non è tempo di polemiche ma di collaborazione” ha tagliato corto il portavoce del governo, Kacin anch’egli ribadendo che i provvedimenti sono gli stessi introdotti da altri paesi europei. Misure che però non sono rispettate da tutti. Dal 30 marzo al 4 aprile sono mille e cento le persone ammonite e mille 250 quelle denunciate all’ispettorato per la salute pubblica per violazione del divieto di abbandono del proprio comune o per qualche forma di raggruppamento.
Lionella Pausin Acquavita