"L'inverno sarà lungo, ci aspetta ancora un mese almeno di dura lotta al coronavirus e poi ancora mesi di grande prudenza. Ma, se nelle prossime settimane avremo successo, potremo trascorrere le festività natalizie e di Capodanno in condizioni più normali di quanto lo siano state le vacanze autunnali". Parole del premier Janez Janša, per il quale serve una maggioranza plebiscitaria in tema di ragionevolezza e solidarietà. “La prossima settimana”, ha detto il capo del governo, “arriverà in Parlamento il sesto pacchetto di provvedimenti anti Covid, purtroppo non sarà l'ultimo. L'esecutivo sta lavorando e continuerà a farlo per superare con efficacia questa emergenza”. Ha ricordato che a causa della decisione della Corte costituzionale il governo è costretto a limitare la durata dei provvedimenti che, senza ulteriori verifiche, possono rimanere in vigore soltanto per una settimana. “A prescindere da tutto ciò”, dice Janša, “è chiaro che alcune di queste misure dureranno ancora del tempo”. “Ce la faremo”, sottolinea il premier, “in quanto la maggior parte di noi è consapevole che soltanto con interventi urgenti possiamo tutelare quanto abbiamo come comunità”. Si è poi rivolto a quanti affermano che il governo approva le misure soltanto per spaventare la gente, invitandoli a fermare questa prassi, in quanto è ora di dire basta. Janša avverte a tale proposito che tutto il mondo democratico introduce rigide restrizioni perché' ha a cuore e protegge la vita dei cittadini. Sfruttare la crisi sanitaria globale a scopo distruttivo significa abusare delle angosce", ha detto ancora Janša. Di senso di responsabilità ha parlato anche il presidente della repubblica, Borut Pahor, ricevendo Bojana Beović, a capo del gruppo di esperti del ministero della salute per l'emergenza coronavirus. Nell'occasione il capo dello stato ha ribadito che nella situazione in cui ci troviamo, con l'andamento dell'epidemia, possiamo e dobbiamo aiutare il settore sanitario e quanti vi sono impegnati, con un coerente rispetto dei provvedimenti per contrastare l'estendersi della malattia. “Dipendiamo dalla professionalità e dall'abnegazione del personale sanitario e di tutte le altre persone che si trovano in prima linea”, ha sottolineato Pahor.
Intanto, sul fronte coronavirus, evidenziati lunedì 1.176 nuovi postivi a fronte di 4.587 tamponi, la quota di test positivi risulta di poco superiore al 25 percento. 24 i decessi che portano il numero totale dall'inizio dell'epidemia a 412. Salgono a 145 i pazienti in terapia intensiva e a 925 i ricoverati in altri reparti.
Per quanto riguarda la fascia costiera, 18 casi a Capodistria, 5 a Isola, 3 a Pirano, 2 ad Ancarano.
Due contagi nella casa di riposo di Santa Lucia, nel comune di Pirano. Sono stati riscontrati nel fine settimana e riguardano due dipendenti della struttura. Tutte le persone ospitate nel centro venute a contatto con loro, verranno sottoposte al test, per verificare eventuali trasmissioni dell'infezione. Le case di riposo nella fascia costiera sono chiuse alle visite già dal 16 ottobre e gli anziani ospitati non possono uscire, per motivi di sicurezza epidemiologica.
Delio Dessardo