Foto: MMC RTV SLO
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Euroscettico, populista o sovranista: le forze a trazione conservatrice sono sulla buona strada per rafforzare la loro presenza al Parlamento europeo, che sarà eletto il prossimo giugno. In un terzo dei ventisette paesi dell'Unione dovrebbero essere addirittura in testa - fra questi Italia e Slovenia -, mentre in altri nove gli schieramenti politici della destra tradizionale così come di quella più estrema saranno sugli altri due gradini del podio, pronti a determinare i futuri equilibri della Commissione europea. Partito democratico sloveno e Nuova Slovenia dovrebbero ottenere cinque dei nove deputati, con il partito di Janez Janša che punta a ottenerne quattro, a partire dalle riconferme di Romana Tomc e Milan Zver, grazie alla candidatura di pesi massimi come Branko Grims, che con la sua retorica anti-immigrati dovrebbe garantire una copertura del lato più estremo. Fra i cristiano-democratici invece Matej Tonin da capolista si gioca una buona fetta della sua presidenza del partito, poiché l'eurodeputata Ljudmila Novak è molto apprezzata dalla base e non solo, ma è l'ultima della lista. Dovrebbe rimanere invece a bocca asciutta il Partito popolare sloveno, questa volta costretto a correre da solo.
Nonostante queste prospettive la Sinistra europea si dice fiduciosa. Poche settimane fa ha tenuto a Lubiana la riunione per lanciare la campagna elettorale, con grande soddisfazione della coordinatrice di Sinistra/Levica, Asta Vrečko, che ha fatto gli onori di casa. Ma le intenzioni di voto registrate finora non assegnano alcun eurodeputato al partito guidato da Vrečko, che non ha ancora ufficializzato la lista elettorale. I Socialdemocratici invece sono nel pieno di una profonda crisi di identità seguita all'affaire Švarc-Pipan, e non è certa la conferma dei due eurodeputati Milan Brglez e Matjaž Nemec, che sembrano intenzionati a fare la corsa uno sull'altro anche per contare i voti e scalare il partito. Inevitabilmente, di questo quadro ne risente il principale partito di maggioranza, Movimento Libertà, ancora in cerca del candidato capolista per ottenere un deputato in più oltre alle riconferme di Klemen Grošelj e Irena Joveva, eletti nel 2019 nella Lista Marjan Šarec, di fatto confluita in Movimento Libertà. Ma non bisogna sottovalutare anche le forze extraparlamentari, dal partito dei Pirati a Vesna, che con il sindaco di Kočevje, Vladimir Prebilič, cerca di capitalizzare il 10,6% ottenuto alle ultime elezioni presidenziali.

Valerio Fabbri