La situazione resta seria, ha detto il premier Janez Janša, ma i trend sono positivi. L’intenzione del governo nelle riaperture è, comunque, quella di attenersi al ruolino di marcia che si è dato da tempo. Se non ci saranno repentini e localizzati picchi in alcune aree, non si tornerà a differenziare la Slovenia su base regionale. Se la tendenza continuerà ad essere in calo, la prossima settimana tutto il paese potrebbe passare alla fase arancione, il che porterebbe a ulteriori allentamenti ed al ritorno di un maggior numero di bambini nelle aule scolastiche.
Sul fronte politico il premier non è preoccupato per quella che ha definito la mozione di sfiducia “distruttiva” che l’opposizione di centrosinistra intende presentare. Per Janša la sua maggioranza è solida. Quello che conta non è quanto decidono le segreterie di partito, ma i voti espressi in parlamento. Per ora i deputati del Partito dei pensionati hanno continuato a votare con il centrodestra, come è accaduto in settimana con l’approvazione dell’ultimo pacchetto di misure per far fronte alla pandemia. Il presidente del Partito dei pensionati, Karl Erjavec, ha assicurato che i suoi deputati sosterranno la mozione di sfiducia, ma per far cadere l’esecutivo i voti della nuova alleanza di centrosinistra non basteranno. Ci sarebbe bisogno di qualche franco tiratore. I leader dei partiti di coalizione hanno ribadito che la mozione servirà per contarsi. Se andrà bene, per il centrodestra poi rimarrà da nominare il nuovo ministro della Sanità e forse ci potrebbe essere anche un rimpasto. Il premier, nei prossimi giorni, è intenzionato a rinnovare il suo invito a collaborare all’opposizione. L’appello era stato lanciato anche a maggio, ma lo avevano raccolto solo i deputati delle minoranze ed il partito Nazionale. Adesso, ha detto Janša, vedendo quello che hanno qualcun altro potrebbe decidersi a cooperare.
Stefano Lusa