La Slovenia ha proclamato l'epidemia di coronavirus su tutto il territorio nazionale. La direttiva è scattata ieri e prevede tutta una serie di provvedimenti. Viene attivata a tempo pieno la protezione civile. Da lunedì chiuse scuole di ogni ordine e grado, già oggi attività ridotta negli istituti. Intanto il personale medico della Casa di cura di Capodistria, uno dei centri del paese per il test al coronavirus, sta svolgendo i doppi turni, lo ha affermato Ljubica Kolander Bizjak, direttrice dell'Istituto sanitario capodistriano. Il punto di controllo di Capodistria e’ dedicato ai pazienti con sintomi simili al cronavirus che provengono anche da Sezana, Monte del Nevoso, Isola e Pirano; e per il momento vengono impiegati solamente medici capodistriani pronti ad accogliere i pazienti che presentano sintomi sospetti e previo invito da parte del medico curante. Dinanzi al container per gli esami vi e’ impiegato anche un addetto alla security precisa la Kolander Bizjak per far fronte alle minacce rivolte al personale medico. Dalle 22 di ieri sera inoltre la Slovenia ha disposto lo stop ai collegamenti con l'Italia per treni, autobus e trasporto merci - dunque i camion. La misura sta creando ingenti disagi ai valichi, ad Obrežje e Gruškovje i tempi di attesa sono di diverse ore.
Al valico di Obrežje sono stati respinti cinque cittadini stranieri che avevano una temperatura corporea superiore ai 38 gradi. In base all'ultimo bollettino rislaente alle 18 di ieri, i contagiati erano 96 su tremila persone testate, un incremento esponenziale rispetto a due giorni fa. Il nuovo premier Janez Janša ha illustrato alcuni dei provvedimenti che andranno adottati per contrastare l'estendersi dell'epidemia di coronavirus. Gli infettivologi, dice, propongono tra le misure il blocco della vita pubblica in Slovenia, la nuova coalizione è d'accordo. Dove è possibile, il lavoro nelle aziende venga organizzato da casa, anche nella pubblica amministrazione, ha spiegato Janša.
Dionizij Botter