Una sanzione chiesta per non aver adottato immediati provvedimenti dopo l'incidente avvenuto il 26 ottobre negli stabilimenti della società metallurgica Unior di Zreče, dove a causa del malfunzionamento del dispositivo per la depurazione delle emissioni e la pulizia dei gas di scarico c'era stata una fuoriuscita, con dispersione nell'aria di un determinato quantitativo di triossido di cromo, sostanza molto tossica, corrosiva, cancerogena e pericolosa per l'ambiente. L'ispettorato per l'ambiente era stato avvertito dell'incidente lo stesso giorno; successivamente era stata avviata una procedura, come avviene in questi casi, senza però inviare subito sul posto un ispettore, provvedimento adottato appena quando la notizia dell'incidente era diventata di dominio pubblico, quindi con grande ritardo. Il ministero stesso era stato informato di quanto successo soltanto il 17 novembre. Lo stesso giorno tecnici dell'Agenzia per l'ambiente e l'ispettorato avevano effettuato un sopralluogo negli impianti della Unior. Poiché l'ispettorato non era nemmeno a conoscenza di quanto effettivamente successo, il ministero dell'ambiente ha disposto l'avvio di un procedimento di controllo interno per determinare le circostanze del mancato immediato intervento dell'ispettorato, giudicando inammissibile quanto successo. I risultati delle analisi effettuate dall'Agenzia per l'ambiente hanno mostrato che tutti i valori misurati nei campioni di terreno prelevati nell'area circostante l'impianto sono risultati al disotto della soglia massima prescritta. Ma i campioni sono stati prelevati in collaborazione con la Facoltà di Biotecnologie dell'Università di Lubiana appena il 18 novembre, il giorno dopo che i media avevano dato notizia dell'avvenuta fuoriuscita del triossido di cromo, quindi ben tre settimane dopo l'incidente.

Delio Dessardo

Foto: MMC RTV SLO/Foto: BoBo
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