Manca poco meno di un mese per vedere se Marta Kos sarà confermata nel ruolo di commissaria per l'allargamento che la presidente Ursula von der Leyen ha ritagliato per lei. L'organo europeo competente per i conflitti d'interesse, dopo aver fatto richiesta di ulteriori approfondimenti con 23 dei 26 candidati, ha dato il via libera per le audizioni davanti alle commissioni parlamentari competenti. Da qui subito la formulazione di un calendario, e la data da cerchiare in rosso per la politica slovena è quella del 7 novembre, quando Kos dovrà confermare a livello europeo la fiducia riposta in lei da Golob. Le acque rimangono comunque agitate, come dimostra anche la protesta degli eurodeputati Verdi e di Sinistra, che hanno puntato il dito contro un possibile accordo fra Popolari (PPE) e Socialisti (S&D) europei che potrebbe aver messo a rischio l'integrità del processo.
Il dado è ormai tratto e dal 4 al 12 novembre sfileranno tutti i candidati, alcuni dei quali dovranno presentarsi di fronte a diverse commissioni, fra essi Kos. L'ex vicepresidente di Movimento Libertà, infatti, data l'ampiezza del suo portafoglio dovrà convincere anche i membri delle commissioni per le libertà civili, la giustizia e gli affari interni (Libe), per la commissione per gli affari costituzionali (Afco) e infine quella per i diritti umani. Una partita non semplice, e per spuntarla Kos dovrà ottenere il voto favorevole di almeno due terzi dei membri, con la possibilità di ulteriori approfondimenti cui dovrebbe però seguire una maggioranza semplice.
Valerio Fabbri