I sindaci dei comuni costieri si sono mobilitati in favore delle zone alluvionate inviando sul posto una squadra di interveno con macchinari pesanti delle tre municipalizzate, Marjetica di Capodistria, Kumunala di Isola e Okolje di Pirano. Sono già al lavoro nei comuni di Medvode e Škofja Loka, impiegati tra l'altro per la rimozione di materiali ingombranti portati via dall'acuqa che ha invaso abitazioni, cortili e altre superfici. Ha risposto alla richiesta di aiuto del comune di Kamnik, l'Acquedotto del Risano che ha inviato personale specializzato, per aiutare a ripristinare la rete idrica, distrutta in moltissime zone della Slovenia continentale.
Restano in preallarme e pronti ad intervenire i vigili del fuoco del capodistriano, che da venerdì a lunedì hanno aiutato gli abitanti di Komenda a liberare le proprie case dall'acqua e dal fango e mettere in sicurezza il territorio interessato da frane e smottamenti e adesso sono in attesa della chiamata per partire per la Carinzia. Il convoglio è formato da 19 mezzi, e circa 150 pompieri, professionisti e volontari, delle brigate dei vigili del fuoco della regione costiera.
Dalle zone alluvionate fanno sapere che al momento servono macchinari e attrezzature pesanti e gruppi organizzati per dare una mano, come ad esempio le associazioni dei boyscout, e non singoli volontari.
Aperti tutti i canali per donare in favore delle popolazioni colpite, attraverso numerose organizzazioni umanitarie, come la Croce Rossa. La presidente dell'associazione territoriale della Croce Rossa di Capodistria Marta Vrčon Komel ai nostri microfoni rileva:"Dalla Croce Rossa della Slovenia ci comunicano che hanno bisogno soprattutto di fondi, di denaro per fare fronte alla situazione caotica che si è formata. Attualmente noi a Capodistria non stiamo ancora raccogliendo altri aiuti materiali, senz'altro ci serviranno in seguito e lo comunicheremo per tempo ai nostri volontari. Nella nostra sezione di capodistria sono invece in attesa altri paramedici, infermieri laici o primi soccoritori a offrire il loro aiuto quando verrà richiesta la loro presenza dalla Protezione civile. Abbiamo due gruppi di infermieri di 6 persone che attendono la chiamata. Inoltre si trova nella zona di Ptuj un altro nostro gruppo di infermeri laici che sta svolgendo un corso di formazione, qualora sarà necessario anche loro saranno a disposizione per intervenire sul territorio devastato dalle alluvioni." (ld)