Nessun dibattito nella commissione parlamentare competente, ma dichiarazioni a distanza e conseguente insaprimento delle divergenze sulla gestione dell'RTV. Se l'obiettivo era di portare nelle aule parlamentare un confronto aspro, ma pur sempre nel perimetro del dibattito democratico, va detto che il tentativo è fallito. La maggioranza ha imposto la sua agenda e deciso di votare, ancor prima che venisse dibattuto l'ordine del giorno in prorgamma, una delibera della presidente Žibrat, che non ha ritenuto necessario alcun dibattito parlamentare in merito alla situazione della RTV, per evitare di »politicizzare« un argomento che, secondo lei, non deve avere niente a che fare con la politica. Inoltre, ha proseguito Žibrat, il comportamento dell'opposizione non fa altro che limitare l'autonomia del lavoro giornalistico ed editoriale. Con 9 voti a favore e 6 contrari, è passata quindi la linea della maggioranza. I deputati dell'SDS hanno ribadito che questo comportamento conferma i loro timori di una presa di potere politica della RTV da parte della maggioranza, dove ora domina il pensiero unico. Il deputato democratico Andrej Hojvik ha ironizzato sui sondaggi in calo per Movimento Libertà, che non vuole quindi esporsi al confronto, e ha poi rivolto un appello alla Corte costituzionale per esprimersi quanto prima sulla costituzionalità degli articoli della legge sull'ente radiotelevisivo pubblico (RTVS).
Valerio Fabbri