Bojan Kumer. Foto: BoBo
Bojan Kumer. Foto: BoBo

Sono lontani i tempi in cui turbolenze geopolitiche e speculazione finanziaria spingevano i prezzi del gas naturale, e quindi anche del riscaldamento dei clienti finali, verso cifre record. A distanza di due anni la Slovenia può dirsi al sicuro, e anche se dal 2025 il gas russo non transiterà più tramite l’Ucraina in direzione Europa, il prezzo del gas per i clienti finali non dovrebbe superare i 50 euro al megawattora. Il ministro Kumer ha voluto fugare ogni dubbio sull’economicità dell’approvvigionamento energetico del paese. Secondo lui, la Slovenia è tornata ai livelli pre-crisi in termini di energia, o forse anche meglio grazie agli accordi con Algeria e Azerbaijan, che insieme all’ombrello europeo dello stoccaggio comune assicurano le forniture necessarie. Quella alle porte sarà la prima stagione nella quale i prezzi del gas per famiglie, piccole imprese, enti pubblici e clienti tutelati non saranno più regolamentati. In generale, rispetto all’agosto 2022 il prezzo è ora nove volte inferiore, quindi il riscaldamento in media è leggermente più economico rispetto all'anno scorso. Secondo le stime dell'Agenzia internazionale per l'energia, più della Cina, che rappresenta il 15% della domanda globale, sarà la guerra in Medio Oriente a influenzare il possibile aumento dei prezzi. Ma secondo Kumer la Slovenia, così come tutta l’Unione europea, non si farà trovare impreparata, dal momento che le scorte di gas vengono costantemente ricostituite, per garantire i prezzi in caso di scarsità dell’offerta.

Valerio Fabbri