Nessun controesodo di massa per rientrare prima dello scadere della mezzanotte e evitare cosi la quarantena obbligatoria di 14 giorni. Non solo nel corso dell'ultimo giorno utile, ma anche nel finesettimana i vacanzieri sloveni non hanno preso d'assalto i confini, in particolarmodo quelli istriani. Il ministro degli interni Aleš Hojs aveva grantito che le forze di polizia ai valichi sarebbero state pronte ad affrontare un'eventuale rientro in massa, che a quanto pare non si è verificato. Per Hojs con ogni probabilità i vacanzieri hanno scelto di rientrare già la scorsa settimana quando il governo paventò l'ipotesi di inserire la Croazia sulla lista rossa dei paesi a rischio contagio. E' stato un rientro scaglionato e ridistribuito nel corso di più giorni, ha detto Hojs che non ha però escluso la possibilità che in molti abbiano scelto di rimaere in ferie consapevoli che al rientro sarebbero stati soggetti a isolamento fiduciario. Hojs presume si tratti di persone che non hanno obblighi scolastici oppure professionali.
Il Ministero degli interni non dispone del numero esatto dei turisti sloveni in Croazia, anche se da alcune stime la cifra si aggirerebbe attorno ai 45 - 50 mila. Il provvedimento di quarantena viene emesso direttamente al confine e servono in media 12-14 minuti per compliarlo ha detto Hojs che ha aggiunto che domenica sono stati consegnanti 800 ordini di isolamento fiduciario ai cittadini al rientro da Serbia e Bosnia Erzegovina. (ld)