"In questo fine settimana non prendete d’assalto le località turistiche". Questo l’appello lanciato dalle autorità, che hanno fatto proprie le preoccupazioni dei sindaci dei comuni costieri ed anche di quelli delle altre località di villeggiatura slovene, dove anche in questi giorni non sono mancate le persone provenienti da altre aree del paese. “Questo è il tempo di stare a casa e di abituarsi a quella che sarà la noia che accompagnerà i cittadini sloveni per molte settimane”, è stato detto. Il paese è ufficialmente in quarantena, ma le misure restrittive che vietano la libera circolazione per ora consentono passeggiate in natura e biciclettate ed anche spostamenti da una zona all’altra, rendendo possibili le gite in altre zone del paese ed i fine settimana nelle seconde case.
All’orizzonte, però, c’è un altro giro di vite che potrebbe scattare nei prossimi giorni e che confinerà i cittadini entro il proprio comune di residenza. Non sarà ostacolato, comunque, lo spostamento per ragioni di lavoro e nemmeno quello legato all’assistenza di genitori o fratelli residenti in un altro comune e bisognosi di aiuto.
Seccamente smentite le voci di un taglio delle retribuzioni dei dipendenti pubblici. Precisato, però, che chi si sta impegnando in prima linea, per far fronte all’emergenza, verrà anche adeguatamente ricompensato. Decisa, comunque, una netta sforbiciata del prezzo dell’energia elettrica. Il risparmio in bolletta dovrebbe essere di poco meno del trenta percento. La decisione è stata presa per sgravare le famiglie e per dare un aiuto in un momento dove le persone stanno a casa ed i consumi crescono.
Resta il nodo dei trasporti. Al confine con la Croazia ci sono ancora consistenti incolonnamenti di camion. Il passaggio non dipende da Lubiana, ma dalle autorità degli altri paesi di transito e di destinazione. Quello che è certo è che Lubiana non è intenzionata a diventare un grande deposito di mezzi pesanti, quindi le entrate dall’Italia dipenderanno da quanto velocemente gli altri faranno uscire i camion dalla Slovenia.
Stefano Lusa