La riforma del pacchetto di leggi sui media proposto dal Ministero della cultura riguarda le modifiche della legge sulla Radio televisione di Slovenia, sui mezzi di comunicazione in generale e sulla STA, l'agenzia di stampa slovena. A conclusione del dibattito pubblico molto animato e prorogato fino al 5 settembre, la RTV ha inviato al dicastero un documento di oltre 20 pagine dove contesta punto per punto la bozza della legge che se accolta metterebbe seriamente a rischio l'esistenza stessa dell'ente. Le modifiche, hanno ricordato il direttore generale Igor Kadunc e i responsabili di Radio e Tv Slovenia comportano tagli ai finanziamenti dell'ente pubblico, con l'8 percento del canone che verrebbe dirottato per finanziare altri media. RTV Slovenia perderebbe inoltre la rete di trasmettitori, che verrebbe trasferita ad una nuova società economica di proprietà statale. In questo momento la casa necessiterebbe di ulteriori 8 milioni di euro all'anno per il normale funzionamento; la nuova legge, che avrebbe come conseguenza il dirottamento di parte dei fondi rappresenterebbe come detto un duro colpo, una catastrofe, è stato sottolineato, per la RTV con conseguenze nefaste anche per i centri regionali e di conseguenza per i programmi minoritari italiano e ungherese.
La legge se approvata metterebbe a rischio 500 posti di lavoro, hanno ribadito i sindacati, con tagli drastici tra le fila dei giornalisti e collaboratori, tagli alle produzioni, meno contenuti informativi e più inserzioni pubblicitarie che farebbero diventare l'ente pubblico una televisione commerciale, hanno ribadito. Solo un buon servizio pubblico, ha sottolineato Kadunc, è sinonimo di democrazia e pluralità. RTV Slovenia ha degli impegni stabiliti dalla legge. Per adempiere a questi obblighi deve avere a disposizione un determinato numero di persone e determinati fondi ha aggiunto Kadunc che si è detto convinto che alla fine le leggi non passeranno così come presentate, perchè non ci sarebbe la volontà politica dei partiti a farlo, ma sempre secondo il direttore generale dei cambiamenti all'interno della RTV saranno necessari. (ld)