Il turismo ora soffre ma ripartirà. E il passaporto sanitario per vaccinati e per chi ha superato il Covid, o è risultato negativo al test, potrebbe facilitarne la ripresa.
Parlano con una sola voce gli enti di Slovenia, Carinzia e Friuli Venezia Giulia, che da anni collaborano alla promozione della regione tra le Alpi e l'Alto Adriatico come un territorio senza confini e che anche in questo momento di chiusura delle frontiere nazionali cercano di rafforzare rapporti ormai consolidati e vincenti. "Sosteniamo soluzioni rapide, coordinate e non discriminatorie", ha affermato in riferimento ai passaporti Maja Pak, dell'Ente per il turismo sloveno, in una videoconferenza sui dieci anni di cooperazione dei tre territori in ambito turistico. "L'idea dei passaporti potrebbe aiutare non solo i turisti ma anche altre attività", ha concordato Lucio Gomiero, direttore generale di PromoTurismoFvg. Una "soluzione indispensabile" ha ribadito da parte sua Christian Kresse, della Kärnten Werbung.
E intanto c'è un certo ottimismo in vista dell'estate: le aspettative sono quelle di una stagione estiva in linea con quella dell'anno passato o forse lievemente migliore. Tutto dipenderà dall'andamento della pandemia, ha sottolineato ancora Maja Pak. Dopo la situazione estremamente difficile del 2020, in parte mitigata dal turismo interno favorito dai voucher governativi, in Slovenia è pronto un piano per la ripartenza del settore turistico che prevede anche standard di sicurezza molto alti, evidenziati dal marchio "Green & Safe". "Slovenia, Friuli Venezia e Austria - ha ricordato la Pak - sono un esempio di buone pratiche anche sotto questo profilo". (o.r.)