920 contagi sabato in Slovenia, a fronte di 3563 tamponi. Positivo quindi il 25,82 percento dei test effettuati, in lieve flessione rispetto a venerdì quando era stato del 26 percento, giovedì era del 26,17. Per il terzo giorno consecutivo si registra quindi un leggero calo. 32 sabato i decessi per cause riconducibili al coronavirus. Sono 1.261 le persone ospedalizzate, 37 in più del giorno precedente, 201 i pazienti in terapia intensiva, in lieve calo rispetto a venerdì. 44 le persone dimesse.
Ieri l'infettivologa Bojana Beović, a capo del gruppo di esperti del Ministero della Salute per l'emergenza Covid, ha avvertito però che non possiamo ancora parlare di picco per questa seconda ondata dell'epidemia, in quanto la curva può tornare a crescere in qualsiasi momento; inoltre ancora per un certo periodo continuerà a salire il numero delle persone ospedalizzate: si spera in una inversione entro la fine di novembre, grazie ai nuovi provvedimenti decisi dal governo. Per l’infettivologa Mateja Logar, i primi effetti delle restrizioni dovrebbero essere visibili già tra una settimana, dieci giorni al massimo.
In vigore con domani in Slovenia, per due settimane, le nuove misure restrittive decise dall’esecutivo Janša per arginare la pandemia di coronavirus. La scuola resta a distanza a tutti i livelli, si fermerà il trasporto pubblico e continuerà ad operare il servizio taxi. Restano aperti anche gommisti e spazzacamini, auto-officine e controlli tecnici per motoveicoli. Le unità amministrative restano aperte solo per gestire l’attività più urgente. Aperti, con le dovute limitazioni, banche, uffici postali, farmacie. Stop a tutti gli esercizi commerciali non strettamente necessari. Già da venerdì, lo ricordiamo, è vietato ogni assembramento, ad eccezione dei componenti di una stessa famiglia o di persone conviventi. Con domani cambia anche il regime al confine: non potranno più recarsi oltrefrontiera nemmeno quanti sono proprietari di immobili o beni.
Delio Dessardo