Per l’esame di maturità l’unica novità è quella della data. Si partirà il 30 maggio con la prova di inglese, poi tutto il resto si svolgerà secondo copione. L’annuncio è arrivato dalla ministra per l’istruzione Simona Kustec che ha spiegato che non si vogliono cambiare i criteri adoperati negli anni precedenti per mantenere il paragone tra le generazioni. Solo così – secondo il Capo dicastero- i ragazzi che usciranno dalle superiori quest’anno dalla saranno messi nelle sullo stesso piano di quelli delle generazioni precedenti e di quelli che si presenteranno all’esame in futuro. La decisione - è stato precisato - è stata presa dopo una serie di consultazioni con le istituzioni competenti. Ipotizzato che dopo le vacanze di maggio – se le condizioni lo permetteranno- i ragazzi dell’ultimo anno delle superiori possano tornare tra i banchi di scuola proprio per preparare al meglio la maturità.
Per Nives Počkar dell’associazione dei presidi delle scuole superiori prima però ci sarebbero un mucchio di questioni da risolvere. Si va dalle mascherine ed agli altri presidi necessari per tutelare la salute alla questione dei trasporti pubblici per arrivare al problema dei convitti per chi si scolarizza lontano da casa. Per la preside comunque la cosa più importante sarebbe quella di venire incontro ai ragazzi, così si potrebbe fare solo la parte scritta della maturità, anche se in tal modo si rischierebbe di penalizzare quelli che si trovano maggiormente a proprio agio negli orali. Precisato che anche se la prova dovesse alla fine saltare ciò non rappresenterebbe un grande problema per le scuole, ma semmai per le università che usano proprio i risultati della maturità per le iscrizioni. A quel punto servirebbero gli esami di ammissione che per la Počkar sarebbero la soluzione ideale.
Immediatamente si sono fatti sentire anche i diretti interessati. Il rappresentante dell’organizzazione che raccoglie gli studenti della superiori, Timotej Klinc, ha ribattuto che qualsiasi cambiamento sarebbe stato migliore della soluzione proposta dalla ministra ed ha aggiunto che già i candidati di quest’anno non tutti messi sullo stesso piano, figurarsi se lo sono con quelli delle generazioni precedenti.
Stefano Lusa