Per molte ditte la domanda di mascherine e altro materiale protettivo è un'occasione d'oro e una mano la possono dare, discretamente o no, anche i politici. Stanno avendo vasta eco le rivelazioni fatte nel corso della trasmissione Tarča – Meta, andata in onda ieri sera su TV Slovenia. Gli additati smentiscono le accuse.
Tre giorni fa il governo ha preso atto delle dimissioni del direttore dell'Ente per le scorte strategiche Anton Zakrajšek, ufficialmente per motivi di salute, anche Zakrajšek figura infatti tra i contagiati ed era assente dal posto di lavoro dal 20 marzo, ma le voci che non tutti gli affari attorno alle famose mascherine fossero limpidi si trascinavano da un po' di tempo. Ieri ha deciso di vuotare il sacco Ivan Gale, sostituto di Zakrajšek durante la malattia che ha fatto nomi e cognomi a cominciare dallo stesso ministro per l'economia, Zdravko Počivalšek che avrebbe anche telefonato personalmente affinché sul conto della ditta da lui indicata venisse versato l'anticipo del 100 per cento per il contingente di mascherine, sebbene non esistessero ancora le dovute garanzie bancarie. Altrimenti il ministro incaricava i suoi stretti collaboratori di svolgere opera di convincimento perché gli affari andassero alle imprese raccomandate, se serviva si alzava la voce. Le pressioni erano terribili – ha dichiarato Gale - minacce, ricatti, una situazione impossibile. Ma Počivalšek non è l'unico a esser stato indicato da Gale, il whistleblower della situazione, colui che dall'interno segnala gli illeciti. A favore di una ditta di Murska Sobota sarebbe intervenuto il segretario di stato dello stesso ministero, Aleš Cantarutti, anche il direttore generale della polizia ad interim, Anton Travner, avrebbe chiesto e ottenuto la documentazione riguardante un progetto concreto. E poi ci sono personaggi eccellenti come il leader del Partito popolare, Marjan Podobnik che avrebbe minacciato Zakrajšek di licenziamento mentre l'ex eurodeputato, Lojze Peterle avrebbe interceduto per la ditta di sua figlia. Gale ha intanto scagionato in un certo senso il ministro della difesa e leader di Nuova Slovenia, Matej Tonin che nelle scorse settimane era stato il primo politico sotto accusa. A favore della ditta per la quale lavora anche la madre di Tonin si sarebbero adoperati i circoli attorno a Počivalšek. Ieri prima della trasmissione, l'ex premier Marjan Šarec, oggi deputato, ha annunciato che il suo gruppo inoltrera' una mozione di sfiducia al ministro mentre il leader dei Democratici sociali Dejan Židan, entrambi, Šarec e Židan, erano in studio, ha aggiunto che il caso merita una mozione contro tutto il governo.
Boris Mitar