Si parte con i prezzi dei carburanti; ne ha discusso ieri il gruppo di lavoro interministeriale. Si pensa a mini-provvedimenti per calmierare i prezzi, non invece una regolamentazione come quella in vigore fino al 10 agosto, riguardante benzina e diesel. Il governo vorrebbe arrivare ad un compromesso con le aziende distributrici, convincendole a rinunciare a parte dei propri profitti, in modo da rendere meno pesante l'impatto sui prezzi al dettaglio. Da segnalare che l'attuale regolamentazione riguarda la benzina 95 ottani e il gasolio da autotrazione, non invece la benzina 100 ottani, il cui prezzo nelle ultime settimane è costantemente salito, arrivando a quasi 2 euro e 22 centesimi al litro.
Intanto i distributori di energia elettrica annunciano a loro volta nuovi rincari. Tra i motivi per giustificare gli aumenti del costo delle bollette, il fatto che buona parte dell'energia viene importata in quanto le centrali idroelettriche slovene sono in affanno a causa dell'inverno secco che ha avuto come conseguenza un drastico calo del livello dei fiumi. Per quanto riguarda il gas, i mesi estivi non dovrebbero essere problematici, difficoltà si rischiano invece con le forniture nei mesi invernali, quando non si escludono riduzioni per l'industria, che utilizza l'80 percento del gas acquistato dalla Slovenia. In caso di stop alle forniture non dovrebbero venir comunque colpite le categorie cosiddette tutelate, come nuclei familiari e utenti sensibili come asili, scuole e istituzioni pubbliche, a partire dagli ospedali e dalle altre strutture sanitarie e di assistenza.
A proposito di costi, quelli nell'agricoltura continuano a lievitare, denunciano gli addetti, di conseguenza i prezzi dei prodotti. Ad aprile i prezzi rispetto ad un anno fa sono stati in media del 27,8 percento più alti, ciò vale sia per le carni che per frutta, verdura e ortaggi, in alcuni casi rincari addirittura di oltre il 170 percento. Prezzi dei cereali su di quasi il 45 percento.
Delio Dessardo