Foto: Pixabay
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Confermati in Slovenia i primi tre casi di infezione da virus del Nilo occidentale nell'anno in corso. Tutti e tre i contagi sono autoctoni e sono stati individuati nella parte nordorientale della Slovenia, dopo ben cinque stagioni nelle quali non si era registrata alcuna infezione. Il virus del Nilo occidentale viene trasmesso dalle zanzare. Pertanto, si verifica più spesso nei mesi più caldi, quando le zanzare sono più attive. Molto raramente si verifica un contagio tra umani attraverso trasfusioni, tessuti o organi donati.

Il virus è presente in Slovenia da parecchi anni e il numero più alto di casi si è verificato nel 2018 con 5 infetti. Dall'inizio dell'anno la presenza del virus del Nilo occidentale è stata segnalata in Italia, Austria, Ungheria, Croazia, Spagna, Francia, Bulgaria, Germania e Romania. Si sono verificati casi di infezione da virus anche in Serbia, Albania e Kosovo.

Come spiegato dall'Istituto di Sanità pubblica, la maggior parte delle persone non si ammala dopo essere stata morsa da una zanzara infetta, poiché circa l'80% dei casi è asintomatico. Solo una piccola percentuale delle persone infette sviluppa , dopo un periodo di incubazione che va dai 3 ai 14 giorni, uno stato febbrile accompagnato da sintomi quali malessere generale, mal di testa, eruzioni cutanee, dolori muscolari e articolari.

Si tratta di una malattia che non è particolarmente pericolosa, ma può avere un decorso più grave in persone con un'età superiore ai 50 anni o con il sistema immunitario indebolito. Per ora non esiste alcun vaccino contro questo tipo di virus.

Barbara Costamagna