Riaprire i cassetti per recuperare interessi e passioni sopite, passate in secondo piano nello scorrere frenetico della vita. Lo hanno fatto in tanti in questo regime di quarantena, trovando nei social media canali idonei per condividere varie passioni, avvicinarsi a enti e organizzazioni in grado di soddisfare la curiosità, magari partecipando anche a eventi online di carattere culturale e aggregativo.
Alcune organizzazioni sono state pronte nel cogliere questi trend. E' il caso per esempio dell'Associazione slovena DIH, attiva nell'ambito delle minoranze di genere. Il coming out e il raggiungere zone remote o rurali sono sfide tradizionalmente consistenti: durante il regime di quarantena, il numero di persone che partecipa agli eventi culturali online sembra essere maggiore rispetto al pubblico coinvolto nel passato. Numeri crescenti anche per il cineforum dell'Istituto di cultura ungherese Balassi di Lubiana: la versione online risulta più partecipata dei precedenti appuntamenti in sede. Interessante anche l'esperimento dell'ente pubblico Mladi Zmaj (Giovani Draghi), che periodicamente aggrega i giovani delle periferie lubianesi attraverso un centro giovanile virtuale.
Scegliere dove e quando organizzare eventi culturali può essere complicato, specie se il budget è limitato. Tuttavia in questo periodo si ha molto tempo libero e grazie a internet ci si può spostare liberamente e gratuitamente in modo virtuale. Inoltre, l'anonimato può offrire sicurezza laddove si teme stigmatizzazione. In virtù anche di questi elementi, molti operatori stanno pensando di proseguire conservare una dimensione online alle attività culturali anche quando la quarantena sarà conclusa.
Antonio Saccone