In bicicletta contro il Governo per il quarto venerdì di seguito. Non solo slogan antigoverantivi, ma anche contro corruzione e capitalismo, scritte con i gessetti sul lastricato della centralissima Piazza della Repubblica, una raccolta fime per chiedere le dimissioni dell'esecutivo. Il flash mob organizzato sui social da una serie di iniziative civiche ha mobilitato nella capitale diverse migliaia di persone che in sella alle biciclette e suonando i campanelli hanno manifestato il proprio dissenso.
Il Governo con la scusa della lotta contro il coronavirus, è stato detto, ha varato provvedimenti straordinari e misure restrittive che continuano a limitare quotidianamente le libertà fondamentali. Per la prima volta sono scese in campo anche le associazioni ambientaliste che hanno manifestato davanti alla sede del Ministero dell'ambiente contro il capo dicastero Andrej Vizjak, reo, secondo i dimostranti, di essersi venduto alle lobby e al capitale privato per la realizazzione delle grandi opere, progetto presentato proprio im questi giorni, a scapito della tutela della natura e di un ambiente sano per le generazioni di oggi e di domani.
Proteste antigovernative, sempre in bicicletta, sui roller, sui monopattini o a piedi, si sono svolte anche a Maribor, Celje, Capodistria, Nova Gorica, Kranj e Pirano, e tutte si sono svolte in maniera pacifica, vigilate dalle forze dell'ordine.
Un'azione in favore del Governo Janša è stata invece promossa da un piccolo gruppo di motociclisti che davanti alla sede della RTV Slovenia a Lubiana hanno indossato ognuno un giubotto catarifrangente con stampata una lettera formando lo slogan "Governo,grazie!". In questo modo hanno ringraziato anche gli operatori sanitari davanti al Centro clinico lubianese. (ld)