Il gruppo negoziale di uno dei sindacati rappresentativi del pubblico impiego, quello guidato da Jakob Počivavšek, ha trasmesso a Robert Golob, una serie di richieste per regolamentare questioni ancora irrisolte riguardanti il sistema salariale nel comparto pubblico. Dal nuovo esecutivo si attendono un dialogo sociale più intenso, specifico e di sostanza. I negoziati dovrebbero cominciare già il prossimo mese. Come sottolineato in una lettera aperta, il governo uscente lascia come eredità molti problemi aperti, da tempo in attesa di una soluzione e numerosi impegni non mantenuti. Nell'ultimo anno non c’è stato alcun dialogo sociale con l'esecutivo e con il ministero della funzione pubblica, si rileva ancora. Si sollecita inoltre un immediato accordo sull'adeguamento del valore delle classi retributive portandolo almeno al livello dell'inflazione nel 2021 e parzialmente alla crescita della produttività, nonché un'intesa per un adeguamento annuale automatico del valore delle classi salariali non inferiore all'aumento del costo della vita. Una delle richieste riguarda pure la definizione dell'ammontare dell'indennizzo per l'utilizzo di mezzi propri in caso di “smart working”, venendo così incontro alla proposta dei sindacati elaborata a fine dicembre 2020. Il gruppo negoziale che fa capo a Jakob Počivavšek ribadisce infine la richiesta di mantenere un sistema salariale unitario per il pubblico impiego; modifiche, implementazioni e miglioramenti vanno ricercati e apportati all'interno di questo sistema avvertono i sindacati che, come detto, si attendono l'avvio di trattative subito dopo la formazione del nuovo governo, quindi già il prossimo mese. Il primo confronto potrebbe tenersi il 13 o 20 giugno.
Delio Dessardo