E' stata rinviata a un referendum consultivo la decisione sul fine vita volontaria. Secondo Movimento Libertà, che preferito virare sul referendum dopo aver portato avanti l'iter legislativo in parlamento, la possibilità di una morte dignitosa per i malati terminali, con parametri di sicurezza contro gli abusi e di controllo sociale, il tema richiede un ampio dibattito pubblico, motivo per il quale propone un referendum. Sono stati solo 9 i voti a favore della legge, dalle fila di Sinistra e di 4 deputati Socialdemocratici, 64 quelli contrari, con Movimento Libertà che ha votato insieme ai partiti d'opposizione.
Con 68 voti favorevoli e nessuno contrario, i deputati hanno approvato un emendamento alla legge sulla tutela dell'ambiente, che introduce requisiti più severi per le emissioni degli impianti di co-incenerimento. Senza appello quindi le richieste dei lavoratori del cementificio Salonit Anhovo, che nei giorni scorsi si sono riuniti anche davanti alla sede della Camera di Stato per protestare contro una legge definita troppo restrittiva per il loro stabilimento. Soddisfazione invece delle organizzazioni non governative che hanno lanciato l'iniziativa legislativa, convinti che la nuova norma contribuirà a un maggior controllo sull'inquinamento industriale, grazie a standard ambientali più rigidi che contribuiranno a una migliore qualità della vita. Salonit Anhovo, che si è battuta apertamente contro l'approvazione, ha detto che ricorrerà fino alla Corte Costituzionale. Passa a larga maggioranza anche la proposta di modifica della legge sulle misure urgenti per garantire la stabilità del sistema sanitario, con la quale l'iniziativa civica Voce del popolo (Glas ljudstva) ha proposto di alzare la soglia al di sopra della quale medici di famiglia, ginecologi e pediatri possono rifiutare di accettare nuovi pazienti o considerarli non idonei a ulteriori esami specialistici.
Valerio Fabbri