Dopo le alluvioni ora preoccupano gli smottamenti a causa del terreno fradicio, negli ultimi giorni sono stati un migliaio i siti dove il terreno ha ceduto minacciando centri abitati e infrastrutture viarie. L'attenzione è puntata sul comune di Črna na Koroške per tre giorni completamente isolato e dove ora si sta lavorando per riattivare i servizi essenziali, tra cui corrente elettrica, disponibilità di acqua potabile e collegamenti viari. La sindaca, Romana Lesjak, ha detto che la situazione va lentamente stabilizzandosi, i corsi d'acqua non minacciano più, alcune case rimangono ancora allagate. Ora abbiamo bisogno di macchinari pesanti e mani laboriose per ripristinare una certa normalità. La città è stata devastata dalla piena del fiume Meža e da una serie di smottamenti, che hanno causati enormi danni all'infrastruttura e al patrimonio, fortunatamente finora non si ha notizia di vittime. Nell'area sono stati inviati cento soldati, altrettanti vigili del fuoco e molti volontari. Si tratta di rimettere in sesto non soltanto la superficie cittadina ma anche le frazioni circostanti, alcune sono ancora isolate. Priorità è stata data al ripristino della rete idrica per la fornitura di acqua potabile, in quanto il locale acquedotto è andato distrutto. Sta migliorando la situazione per quanto riguarda le reti elettrica e telefonica. Una delle priorità, come detto, è ristabilire la viabilità. Il ministro dell'infrastruttura, Alenka Bratušek, che ha incontrato i rappresentanti delle società del settore, con i quali aveva concordato l'ipotesi di sospendere la realizzazione di tutti gli investimenti non urgenti, puntando le forze esclusivamente sul sanamento dell'infrastruttura nelle aree disastrate, ha detto che forse ciò non sarà necessario in maniera così drastica, in quanto si tratta di progetti in fase di attuazione nell'Alta Carniola e nella provincia di Celje; le società appaltatrici hanno assicurato di avere mezzi tecnici e personale in grado di far fronte a tutte le necessità. Intanto, il ministero per la Coesione e lo sviluppo regionale ha iniziato a preparare una richiesta di aiuto a fondo perduto dai mezzi europei di solidarietà. Si vuole inoltrarla alla Commissione europea il prima possibile: il termine è entro 12 settimane dal verificarsi del primo danno causato dal maltempo.

Delio Dessardo

Foto: AP
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