Un luogo di sofferenze e atrocità la Risiera di San Sabba che oggi deve essere un monito affinchè simili tragedie non si ripetano mai più. Il premier Šarec durante la breve cerimonia nel corso della quale ha deposto una corona di alloro in memoria delle vittime del nazifascismo, tra cui anche molti sloveni, in occasione della giornata dei defunti del primo novembre, ha ribadito che nonostante quello che è successo nel lager nazista oggi questo è un luogo di incontro, memoria, collaborazione, un segnale forte che i popoli vogliono cooperare tra di loro. Non condanniamo nè i popoli nè le nazioni per quello che hanno commesso i loro leader che negavano l'umanità, ancora il primo ministro, l'ideologia nazifascista che come unico obiettivo aveva quello di distruggere l'altro, chi la pensava diversamente, cho non meritava di vivere. Non più rancore e risentimento ma solo collaborazione in uno spirito europeo.
"Ci piace usare l'espressione brez meja senza confini, e vogliamo che così resti anche in futuro. La cosa più difficile è abbattere le barriere mentali ma sono convinto che insieme riusciremo a farlo. E assieme ai paesi vicini, abbiamo anche il compito di arginare l'insorgere di nuovi nazionalisimi, perchè va ribadito che il nazionalismo non è patriottismo, essere patrioti significa amare la propria patria e rispettare gli altri, mentre nazionalismo significa negarli. Dobbiamo renderci conto di questo. Sono convinto che eventi come questo siano un'ottima occasione per ribadirlo", ha detto Šarec.
A margine della cerimonia di commemorazione il primo ministro Marjan Šarec ha scambiato qualche parola anche con lo scrittore 106enne Boris Pahor che ha voluto essere presente. A specifica domanda dei giornalisti sul confine di Schengen il premier ha ribadito che la posizione della Slovenia in merito è molto chiara; Lubiana difende il confine di Schengen e sta facendo tutto il possibile affinchè lo spazio di libera circolazione rimanga. Quest'anno sono stati fermati 12 mila immigrati illegali che sono già stati riconsegnati alla Croazia. Šarec non vede alcuna necessità di ripristinare i controlli interni nè confini fisici tra Slovenia e Italia.
Šarec ha confermato che le diplomazie sono al lavoro per concordare un incontro bilaterale con il presidente del Consiglio italiano Giuseppe Conte. (ld)