
Il comportamento di Pirc Musar sulle nomine ai vertici di organismi statali è irresponsabile e contrario agli interessi del paese. E' stato Golob a stendere in pubblico i panni sporchi di un rapporto mai sbocciato fra due personalità forti, che mai prima di queste esperienze politiche avevano avuto cariche elettive. Lo stallo sulle guide di Banca di Slovenia e ufficio del Difensore civico per i diritti umani ha fatto perdere ogni prudenza al premier, che in un'intervista con il canale televisivo N1 è andato giù dritto. In particolare, il nervo scoperto di Golob è sulla mancata nomina di Saša Jazbec alla guida della banca centrale, sostenuta senza riserve dalla coalizione, che ha già bocciato il nome indicato da Pirc Musar. E Golob, segretario di Movimento Libertà oltre che premier, ha detto chiaramente di non essere disposto a trattare ulteriormente, adducendo anche difficoltà del paese in un momento in cui in Europa si decidono le politiche di riarmo e i relativi finanziamenti.
Puntuta e decisa la risposta di Pirc Musar, arrivata a stretto giro di posta. La presidente si è detta sconvolta da dichiarazioni che dimostrano mancanza di rispetto e incomprensione del principio della separazione dei poteri. Il dispiacere è anche a livello umano, ha aggiunto Pirc Musar, che ha dapprima precisato come le spese per la difesa rientrino nell'area della politica fiscale, quindi a livello di coordinamento fra singoli Stati e Commissione europea e non di banche centrali. La spiegazione però è servita solo per il regolamento di conti politico, perché Pirc Musar ha accusato il premier di mancanza di comprensione del funzionamento di base della politica e delle istituzioni indipendenti, che passano per un dialogo fra presidenza e parlamento, non tramite l'esecutivo. A chiusura di una mattinata carica di tensioni, è arrivato il comunicato del gabinetto del premier, che ha informato di un incontro cordiale fra Pirc Musar e Golob, durante il quale hanno parlato dei colloqui in corso sulle possibilità di una tregua nel conflitto in Ucraina, escludendo entrambi l'invio di soldati sloveni.
Valerio Fabbri
