A Nataša Belopavlovič, a suo tempo nominata con l'assenso dei sindacati e del governo, viene imputato di aver arbitrariamente interpretato, parametri e regole, riguardanti la corresponsione d’indennità salariale in regime di coronavirus.

La Confederazione dei sindacati del pubblico impiego sloveno, guidata da Branimir Štrukelj, e i gruppi negoziali delle varie sigle sindacali del settore pubblico, guidati da Jakob Počivavšek, chiedono le dimissioni della presidente della commissione deputata a interpretare il contratto collettivo del pubblico impiego. Ritengono che la presidente abbia manifestamente prevaricato, la sfera delle sue competenze, per quanto attiene l’indennità di rischio.
Štrukelj e Pocivavšek hanno spiegato che l'articolo 39 del contratto collettivo per il settore pubblico, che parla di corresponsioni di indennità per pericolo e oneri speciali, non può essere intrepretato arbitrariamente, come invece è stato fatto dalla commissione, perché falsa l'articolo stesso del contratto collettivo. Una cosa del genere, ossia un cambio nell'articolo è possibile solo previo accordo tra sindacati e governo.

Nella fattispecie è stata la Commissione a decidere chi abbia diritto all'indennità. L’articolo lo prevede per tutti i dipendenti pubblici che, durante l'epidemia, lavorano in condizioni a rischio per la propria integrità fisica. Il che significa in condizioni in cui la salute o persino la vita del dipendente pubblico è o può essere messa in pericolo dall'esposizione di una malattia contagiosa per la quale è stata proclamata l'epidemia.

Sta di fatto che la Commissione ha deciso di delegare al datore di lavoro, di determinare quali dipendenti si trovano impiegati in situazioni a rischio o pericolose. Pertanto rileva, il presidente della Confederazione dei sindacati del pubblico impiego, Štrukelj, in virtù di questa interpretazione, il datore di lavoro acquisisce il diritto unilaterale e arbitrario di indicare chi ritiene esposto ai rischi e chi no.

I rappresentanti dei sindacati confidavano che la commissione determinasse obiettivamente i fattori che oggettivamente sono equi per il pagamento dell'indennità. Secondo i sindacati, sarebbe giusto corrispondere l’indennità legata ai rischi di Covid 19 a tutti quelli che lavorano a stretto contatto nell'area epidemica, ad eccezione di quanti lavorano da casa.

Štrukelj e Počivavšek, inoltre, hanno rilevato che alla presidente della commissione, Nataša Belopavlovič, l'incarico è stato affidato con l'assenso dei sindacati e del governo, ma vista la situazione, il consenso per coprire l'incarico, da parte dei sindacati, viene meno. Infine, denunciano che per protesta i sindacati sono pronti persino a ritirare i propri rappresentanti dalla commissione, una decisione in merito verrà presa nei prossimi giorni.

Corrado Cimador

Foto: BoBo
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