Geograficamente parlando il Paese si ritrova diviso in tre aree ben distinte, e ciò comporterà, nonostante gli sforzi dell'esecutivo per limitare i danni della crisi, a nuove pesanti ripercussioni socioeconomiche.
Le misure previste dal terzo pacchetto del livello arancione, annovera, come già accaduto in primavera nel corso della prima ondata di Covid, limitazioni agli spostamenti, di assembramento, chiusura di determinate attività e ancora l'obbligo di indossare la mascherina anche all'aperto. Inoltre, chiusura dei locali di ristorazione esclusi quelli delle strutture ricettive. Chiusi anche i centri fitness, mentre parrucchieri e centri estetici dovranno rispettare determinate limitazioni, ovvero i clienti dovranno accedere ai locali uno alla volta.

Per il momento i provvedimenti elencati non saranno applicati nelle 5 regioni della zona arancione. Ma se dovesse succedere, o meglio se anche le regioni ora escluse dovessero diventare »Rosse«, molti esercenti da noi contattati hanno rilevato - sarebbe un dramma. Con l'eventuale chiusura - sono a rischio i bilanci non solo dei singoli esercizi ma anche del personale occupato. Senza avere ricavi sufficienti per poter stare in piedi, molti ristoranti e bar potrebbero non riaprire e rimarrebbero chiusi. Determinati provvedimenti volti ad alleviare le conseguenze socioeconomiche negative della crisi non sono sufficienti per garantire la stessa sopravvivenza degli esercizi di ristorazione e di coloro che vi lavorano.


Corrado Cimador

Foto: TV Slovenia
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