Si concludono oggi una serie di iniziative, iniziate lunedì scorso, di sostegno alla causa palestinese e culminate il 15 maggio nel giorno della Nakba, nome con cui si indica, nella storiografia araba contemporanea, l’esodo forzato di circa 700.000 arabi palestinesi dai territori occupati da Israele nel corso della prima guerra arabo-israeliana del 1948 e della guerra civile che la precedette. E così il Movimento per i diritti dei Palestinesi, insieme ad altre sigle di organizzazioni non governative impegnate nella difesa dei diritti umani, ha organizzato a Lubiana un programma ricco di incontri, conferenze, proiezioni di film e una mostra per ricordare la “catastrofe” (appunto nakba in arabo) e condannare quella che gli organizzatori definiscono l’occupazione israeliana e il genocidio in corso.
Oltre alla letteratura, con proposte di libri in sloveno e in inglese, quest’anno si sono svolte manifestazioni nel campo dell'architettura, con un dibattito che ha affrontato l’urbicidio in corso a Gaza, della fotografia e del cinema, con la proiezione alla Cineteca slovena del film “Ritorno a Haifa” del regista iracheno Kasim Haval, uno dei primi a presentare già sul finire degli anni ’70 il punto di vista dei palestinesi sulla nakba.
Il Movimento per i diritti dei palestinesi è un movimento informale e dal basso che opera a Lubiana dal 2012, il cui obiettivo è di dare voce al popolo palestinese e sensibilizzare il più possibile il mondo sloveno sulla causa palestinese.
Valerio Fabbri