Il sindacato SVIZ pone in primo piano le modalità di esecuzione dei test fai da te, in che misura saranno coinvolti i dipendenti delle scuole, gli insegnanti e il personale tecnico amministrativo, quali le responsabilità delle scuole in caso di errori. Il Ministero dell'istruzione ad oggi non ha formito risposte chiare in merito ha detto Štrukelj, se queste tarderanno ad arrivare sconsiglieremo ai nostri iscritti la collaborazione al progetto. Il test fai da te è comunque una misura utile per limitare i contagi nelle scuole, che il sindacato appoggia, ma chiediamo maggiore chiarezza su come e dove verranno eseguiti, ha rilevato il segretario generale, ricordando che anche l'Associazione dei presidi delle scuole dell'obbligo è ancora in attesa di una circolare ministeriale dopo la riunione che avrebbe dovuto essere chiarificatrice.
SVIZ e scuole elementari chiedono infatti che gli alunni dell'ultimo triennio possano eseguire il tampone antigenico fai da te, non invasivo, su base volontaria, a casa, nell'ambiente familiare. Per gli alunni delle scuole medie superiori è previsto a scuola, una volta alla settimana prima delle lezioni. Il sindacato di categoria propone inoltre a che questo tipo di test covid fai da te vengano sottoposti anche gli insegnanti. Prima i ritardi nell'acquisto dei 300 mila test, adesso l'attesa per l'autorizzazione da parte dell'Agenzia per il farmaco e i dispositivi medici, ha fatto slittare di qualche giorno l'avvio del progetto, inizialmente previsto per il 16 aprile. Potrebbe iniziare dopo le vacanze di prima maggio, venerdì, dicono al comitato tecnico scientifico per il covid, l'invio alle scuole del materiale informativo. (ld)