Borut Štrukelj professore all'Università di Farmacia di Lubiana ha illustrato gli sforzi che a livello globale sta facendo la scienza. Al momento ci sono 20 vaccini che hanno avviato la cosiddetta fase clinica in cui viene testata la risposta immunitaria e/o i meccanismi avversi su organismi viventi complessi non umani. A causa della difficoltà di prevedere il tipo di risposta immunitaria prodotta, le strategie adottate risultano molto diversificate fra loro e, di conseguenza, il tipo di vaccino in grado di proteggere dall'infezione. Si sta lavorando su tre tipologie di vaccini: a RNA a DNA e Proteico. Il 29 gennaio la Commissione europea ha rilasciato un'autorizzazione all'immissione in commercio condizionata per il vaccino COVID-19 sviluppato da AstraZeneca. In Slovenia il suo arrivo è previsto lunedì è sarà somministrato a soggetti di età superiore ai 18 anni e pure a soggetti adulti. La Slovenia, infatti, adotterà una strategia diversa rispetto ad alcuni paesi Ue, somministrerà il vaccino anche agli over 65 anni ed in particolare ai soggetti che per varie ragioni sono impossibilitati a spostarsi da casa, poiché questo vaccino è stabile - ha detto Štrukelj e, proseguito - il vaccino AstraZeneca è simile al vaccino russo Sputnik V, quindi entrambe le aziende hanno deciso di sviluppare e testare congiuntamente una combinazione di vaccini in Ucraina. Lo studio, necessita del tempo, infatti, sarà completato a marzo.

Aleš Rozman direttore della clinica Universitaria per malattie polmonari e allergie Golnik, ha ribadito che la situazione epidemiologica nel Paese sta lentamente migliorando, lo rilevano i dati dei ricoverati e delle persone in terapia intensiva. Per quanto riguarda eventuali allentamenti delle misure di contenimento del virus o viceversa l'introduzione di nuove restrizioni, si tratta di negoziare con il virus - ha detto Rozman - e fatto presente che - al sistema sanitario spetta il compito di curare le persone malate, allo stato di varare le misure per contenerne la diffusione e a noi cittadini di seguirne scrupolosamente le direttive, insieme alle norme igieniche. Generando troppa pressione al sistema sanitario rischiamo il collasso e rischiamo di rimanere senza una valida assistenza sanitaria.

In merito ai test rapidi, entrambi i professori convengono, che sono meno presisi rispetto a quelli molecolari. Sono però meno laboriosi e costosi, e forniscono i risultati in meno di mezz'ora, oltre ad essere eseguibili anche in modo delocalizzato consentendo di accelerare le misure previste.

Gli ultimi dati epidemiologici rilevano che in Slovenia ieri sono emersi 1.560 nuovi contagi da coronavirus a fronte di 15.946 test tra molecolari e antigenici processati. I 5.709 test PCR hanno rilevato 1217 contagi, il tasso di positività è risultato del 21,3%, mentre i 10.237 test rapidi hanno evidenziato 343 casi, con una incidenza del 3,4%. 23 persone ieri sono decedute per Covid. Gli ospedalizzati sono 1.012 dei quali 165 in terapia intensiva.

Corrado Cimador

Foto: MMC RTV SLO
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