L'epidemiologo Mario Fafangel, responsabile del Centro per le malattie infettive dell'Istituto Nazionale di salute pubblica, ha dichiarato che gli epidemiologi propongo di aprire le lezioni in presenza anche per gli alunni sino alla quinta classe elementare in tutte le regioni. Sono dell'avviso, inoltre di eliminate le restrizioni alla circolazione tra regioni e comuni, come pure alla sospensione del coprifuoco.
Fafangel ha quindi proseguito illustrando il ruolo che rivestono i test molecolari e quelli antigenici o rapidi nell'individuazione, nel monitoraggio dei contagi, della relativa diffusione del virus e di conseguenza fungono da indicatore per le misure da adottare per isolare a tempo debito la malattia. Il test molecolare si effettua prelevando campioni di muco all'interno della cavità nasale. Il campione viene poi trattato in laboratorio con particolari sostanze, reagenti chimici, e con macchinari che amplificano la quantità del materiale genetico presente, rendendo possibile individuare con precisione l'eventuale presenza del coronavirus. Il tempo in questo caso riveste un ruolo importante e abbisogna dei macchinari di un laboratorio. Il test rapido antigenico, invece, si basa su un principio diverso. Concretamente, il campione si preleva a sua volta con un tampone nel naso o in bocca, ma quello che si va poi a ricercare in fase di analisi non è direttamente il coronavirus bensì gli antigeni, proteine estranee presenti nel nostro corpo in caso di un'infezione, che provocano una risposta del sistema immunitario. Il test antigenico è più rapido, e deve essere di qualità ovvero quanto più affidabile - ha detto Fafangel - possiamo effettuarli anche in casa prima di andare al lavoro. Quando individuano persone asintomatiche, non si tratta di falsi positivi, si tratta di persone potenzialmente pericolose per i loro simili. Il vantaggio del test che lo rileva è di isolare nel più breve tempo possibile le persone infette. Discrepanze nei responsi, ossia test rapidi risultati positivi che poi una volta effettuati i molecolari erano negativi sono emersi il 27 gennaio - ha detto Fafangel - la cosa ha generato una certa diffidenza tra la popolazione. Tuttavia - ha sottolineato Fafangel - i test rapidi evidenziano la presenza di asintomatici, ciò significa che nella persona sono presenti patogeni e che persistono le condizioni per la diffusione del virus.
Maja Bratuša, portavoce del governo per il covid-19, ha riferito che ieri il governo, preso atto dell'attuale quadro epidemiologico nel Paese, ha stabilito che le misure per il passaggio alla fase arancione non sono ancora soddisfatte. Oggi, intanto, per la prima volta da molto tempo, il numero di pazienti Covid ricoverati negli ospedali è sceso sotto quota 1.000 ovvero 989, mentre le persone in terapia intensiva sono 165. Si tratta di numeri confortanti che avvicinano buona parte delle regioni statistiche alla fase arancione ma è ancora prematuro esprimersi.
Ieri, a fronte di 14.545 test molecolari e rapidi processati sono stati confermati 1.267 nuovi positivi al coronavirus. I 5.160 test PCR hanno evidenziato 1.009 casi, mentre i 9.385 test rapidi 258. L'incidenza di positivi dei primi era del 19,6%, quella dei test rapidi 2,7%.16 persone ricoverate sono decedute per Covid.
Corrado Cimador