Abbiamo fatto e stiamo facendo molto per gli Sloveni nel mondo, ma è sempre poco. Queste parole della sottosegretaria Vesna Humar, plenipotenziaria del ministro degli Sloveni nel mondo, Matej Arčon, racchiudono il lavoro tanto del governo quanto delle organizzazioni slovene sparse nel mondo che si dedicano allo sviluppo economico. Il ministro dell'Economia, dello Sport e del Turismo, Matjaž Han, nel suo intervento ha completato questa posizione sostenendo che l'economia è un aspetto importante non solo delle nostre azioni e interazioni quotidiane, ma anche di quelle fra paesi. Motivo per cui, ha proseguito Han, lo scambio commerciale con i paesi confinanti dove sono presenti comunità slovene è ai massimi livelli. Serve però la capacità di fare sistema, ed è per questo che è in programma in autunno in Croazia una conferenza tematica per le associazioni degli sloveni nel mondo. Il potenziale e per certi versi la vivacità delle comunità slovene all'estero è confermata, ad esempio, dalla richiesta di alcune organizzazioni d'oltreoceano di istituire un sistema di Camere di commercio, o ancora dalla scelta dell'organizzazione con sede in Brasile di aprire una rappresentanza a Trieste, dove transita il maggior volume di scambi commerciali con la Slovenia. Questa rilevanza strategica dell'Italia è resa in modo plastico dall'appuntamento della capitale europea della Cultura nelle due Gorizie. Come ha detto Humar non c'è cultura senza economia, motivo per cui verrà organizzata a giugno prossimo una conferenza economico-culturale nella cornice di GO!2025. Nessuna divisione politica in commissione, e come sempre sono stati approvati senza voti contrari i documenti presi in esame oggi. Tuttavia, merita rilievo l'intervento conclusivo della presidente Suzana Lep Šimenko, in quota SDS, che ha voluto sottolineare la disparità fra un finanziamento pubblico da 12 milioni di euro in attività formative alle organizzazioni non governative, mentre alle organizzazioni degli Sloveni nel mondo per lo sviluppo economico è destinato poco meno di mezzo milione.
Valerio Fabbri