Le raffiche di vento nella zona dove l'alpinista ungherese è stato localizzato sono così forti da impedire ai soccorritori di raggiungerlo in modo sicuro. Le ricerche riprenderanno non appena le condizioni meteo lo permetteranno, i soccorritori sono in stato di allerta, ha detto il capo della squadra di soccorso, Jernej Lanišek. Secondo le sue parole, comunque, l'operazione di soccorso è molto impegnativa; non è neanche chiaro in che condizioni sia l'uomo, durante la discesa si è infortunato riportando una frattura alla gamba. E per quanto riguarda la donna, che lo accompagnava, salvata ieri sera e riportata a valle, Lanišek ha spiegato che, nonostante l'ipotermia, non ha subito gravi conseguenze.
La protezione civile ha intanto spiegato che le raffiche di vento da nord, oggi, nei punti esposti, raggiungeranno i 150 chilometri orari. La neve fresca potrebbe causare anche valanghe e la caduta di alberi.
E intanto l'opinione pubblica inizia a chiedersi come mai alcuni alpinisti decidono di avventurarsi su sentieri e scalate così pericolosi nonostante le condizioni meteo avverse annunciate in anticipo. Secondo il soccorritore ed esperto alpinista Matjaž Šerkezi, intervistato da N1, "la domanda dovrebbe essere posta ad uno psichiatra. Abbiamo previsioni meteo molto dettagliate e viene chiaramente spiegata la situazione in montagna, non capisco quindi perché alcuni decidono di mettere in pericolo se stessi e, di conseguenza, anche gli altri". Šerkezi ha inoltre affermato che sono pochi gli alpinisti che, alla fine, finiscono in queste situazioni di difficoltà, si mettono in cammino però pensando che comunque tutto andrà bene. "Nella maggior parte dei casi è così, ogni anno però siamo testimoni di situazioni in cui non tutto finisce bene", ha avvertito. "Le persone", ha aggiunto, "sono disposte a correre rischi consapevolmente, nonostante non conoscano bene l'attività che intraprendono, non abbiano esperienza, non siano esperti. Ogni giorno pubblichiamo consigli, raccomandazioni, anche sui social network... ma c'è chi non capisce", ha detto ancora il soccorritore, "perché le montagne non perdonano e tolgono la vita".
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