Foto: Radio Capodistria
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La lingua romanì è unica seppur diramata in tanti dialetti. I rom dei Balcani e dell'est Europa l' hanno conservata meglio. Esiste una forma grafica standardizzata che vale per tutti i gruppi e per tutte le comunità romanès. Occorre però insegnarla nelle scuole e fra le stesse comunità che l'hanno trasmessa per secoli solo oralmente, rileva la comunità rom. Funge da mezzo di comunicazione per molti dei 10-12 milioni di Rom che secondo le stime vivono in Europa. Molti sono gli sforzi a livello comunitario, anche delle istituzioni europee come ad esempio il Consiglio d'Europa, per riconoscere, proteggere, promuovere e sviluppare la lingua romanì.

In Slovenia la lingua gode di tutela, è però a richio. E' sempre meno parlata soprattutto tra i giovani che preferiscono comunicare in altre lingue, rileva Jožek Horvat Muc presidente dell'Unione dei rom della Slovenia. Un tempo veniva tramandata per via orale, adesso per preservarla, continua, è di fondamentale importanza la forma scritta anche perchè non viene insegnata nelle scuole. Horvat Muc ricorda che nel 2008 venne presentato il primo dizionario romanì croato e croato romanì che aprì la strada al suo riconoscimento quale patrimonio culturale mondiale da parte dell'Unesco, dove i rom della Slovenia giocarono un ruolo centrale, rileva ancora. Interpallata dall'agenzia STA la mediatrice culturale e traduttrice giurata Bojana Rozman conferma le difficoltà nel comprendere i vari dialetti della lingua, per esempio essendo originaria della Dolenska (Bassa Carniola) non è in grado di tradurre quelli del Prekmurje, una frammentazione che a suo avviso può portare alla scomparsa dell lingua. Per paura dello stigma e della discriminazione molti preferiscono non parlare in romanì in pubblico, i genitori non lo insegnano più ai figli le considerazioni del giornalista di entia Rom Sandi Horvat che cura una trasmissione per RTV Slovenia e collabora al programma radiofonico, anche i media giocano un ruolo importante nella tutela della lingua e della cultura romanì anche se poi, rileva, gli interlocutori rom preferiscono rispondere in sloveno. (ld)