Dopo il voto positivo in commissione nazionalità del mese scorso, arriva un altro tassello fondamentale per le modifiche alla legge sui deputati. Il rettilineo verso l’approvazione finale è ormai ben visibile. Pochi giorni fa il Consiglio di Stato aveva espresso in forma scritta il suo sostegno al disegno di legge della deputata Janja Sluga, di Movimento Libertà. Da ultimo è arrivato ieri anche il parere positivo della Comunità autogestita costiera della nazionalità italiana. Un via libera quindi da tutte le parti, che non è bastato a vincere le resistenze di Sinistra/Levica, la cui deputata Nataša Sukič ha provato a impostare la sua contrarietà in punta di diritto. Secondo lei, non può essere adottata una modifica che preveda un trattamento di favore per 2 dei 90 deputati, che potrebbero così essere anche “funzionari” pubblici a livello locale, pur avendo una carica elettiva nazionale. Un privilegio immotivato, secondo Sukič, che ha citato il parere della Commissione anti-corruzione, intervenuta più volte nei confronti della doppia carica per il deputato al seggio specifico della comunità nazionale ungherese, Ferenc Horvath. Ma Sluga non è indietreggiata, ha ricordato il parere positivo del ministero della Giustizia del 2021 e, dopo aver risposto punto su punto alle questioni procedurali sollevate, ha sottolineato in modo più ampio che tribunali e autorità di vigilanza intervengono sulle leggi a posteriori, non sono preposte a formularle. Questo compito spetta infatti al legislatore e quindi alla Camera di Stato, ha detto ancora Sluga, pronta anche a respingere le critiche di circostanza del Partito democratico sloveno, che, pur favorevole alla proposta di legge, ha chiesto di trovare una migliore intesa all'interno della coalizione, senza occupare la commissione con dibattiti divisivi che potrebbero essere risolti altrove.
Valerio Fabbri