Il Segretario di stato americano Mike Pompeo e il premier Janez Janša hanno confermato i buoni rapporti bilaterali che intercorrono tra i due paesi legati da valori comuni quali la democrazia, il rispetto dei diritti umani e dello stato di diritto. Hanno espresso la convinzione che la visita contribuirà a rafforzare la collaborazione in campo economico e in altri settori chiave di reciproco interesse. Janša ha rigraziato gli Stati Uniti per aver sostenuto la Slovenia nel suo processo di indipendeza e nella lotta al totalitarismo comunista.
Il premier sloveno ha presentato a Pompeo le priorità della prossima pesidenza di turno slovena dell'Unione europea, mettendo in primo piano la lotta alla pandemia di coronavirus e la sicurezza cibernetica. Dal canto suo il capo diplomazia statunitense ha ringraziato la Slovenia per aver aumentato la propria quota finanziaria nella Nato, adempiendo così agli impegni presi con l'Allenza Atlantica. Il premier Janša, valutando l'esito dei colloqui, ha inoltre detto che la Slovenia vede negli Stati Uniti l'unica forza in grado di fronteggiare le nuove forme di minaccia alla sicurezza.
Il Segretario di stato dal canto suo ha espresso grande soddisfazione per la firma della dichiarazione sulla sicurezza delle reti 5G, assieme al ministro degli esteri Anže Logar, secondo cui la firma del documento conferma l'impegno della Slovenia a rafforzare la sicurezza cibernetica. La dichiarazione pone dei paletti al gigante delle telecomunicazioni cinese Huawei, accusato da Washington di utillizare i propri prodotti per scopi di spionaggio a favore di Pechino. La Huewei respingendo ogni accusa definisce il memorandum, che gli Stati Uniti stanno firmando anche con altri paesi europei, soggettivo e poco trasparente che rallenterà l'introduzione del 5G e farà lievitare i costi. La stessa società cinese ha detto di aver dato la propria disponibilità al Governo sloveno a firmare un accordo "senza spionaggio" ma di non aver ricevuto nessuna risposta in merito da Lubiana. Scettiche sulla firma della dichiarazione alcune forze politiche di opposizione. (ld)