Foto: BoBo/Igor Kupljenik
Foto: BoBo/Igor Kupljenik

La proposta di modifica arriva in risposta a recenti episodi, come il raduno non autorizzato che si è svolto nel mese di giugno a Lubiana da parte di membri mascherati dell’autoproclamata Guardia Difensiva Slovena, al quale hanno partecipato circa 70 persone. La manifestazione ha sollevato preoccupazioni in merito alla diffusione dell’odio e all’abuso della storia per scopi politici, portando alla richiesta di un intervento legislativo più deciso. Secondo la proposta della coalizione, l’uso di simboli nazisti, fascisti o delle organizzazioni occupatrici durante la Seconda guerra mondiale, sarà punito come infrazione amministrativa. Tuttavia, sarà consentito l’utilizzo di questi simboli per scopi educativi, come nei musei, nei film o nelle rappresentazioni teatrali. La coalizione ha presentato la proposta con l’obiettivo di prevenire la strumentalizzazione della storia, e a tal proposito, il deputato di Movimento Libertà, Martin Premk, ha sottolineato che una simile regolamentazione è già presente in Austria. “Come società democratica dobbiamo chiederci quanto sia accettabile esporre simboli di ideologie che hanno causato intolleranza, odio, xenofobia e le peggiori violazioni dei diritti umani nella nostra storia recente” ha dichiarato Premk. L’opposizione ha criticato aspramente la proposta di legge, sottolineando che non condanna equamente i regimi totalitari; infatti, ha abbandonato l’aula in segno di protesta, definendo la proposta “parziale e discriminatoria”. Nonostante ciò, la coalizione ritiene che la condanna formale di nazismo e fascismo, con una chiara regolamentazione contro la loro esaltazione, rappresenti un progresso civile fondamentale per la Slovenia.

B.Ž.