Il Rally Raid più famoso e probante del mondo scalda i motori. Parliamo della Dakar la manifestazione motoristica senza eguali nella storia, giunta alla 43-esima edizione. Una competizione che nonostante lo scorrere del tempo mantiene immutato il suo spirito ribelle e indomito.
Una sfida che non ha eguali, la Dakar, passata dal deserto africano alle sabbie arabe, passando per le aspre edizioni rocciose sudamericane, dove i partecipanti a cavallo di moto, a bordo di auto, camion e quad partono con la consapevolezza di dovere vincere sui propri avversari, sul tempo e, soprattutto, su sé stessi. L’edizione di quest’anno, la seconda in Arabia Saudita, è improntata anche al rispetto delle norme di sicurezza sanitaria, e ha dovuto far fronte anche ai problemi legati alle restrizioni di viaggio che ha portato a una netta riduzione degli iscritti. Sono, infatti, 555 i partecipanti su 321 mezzi, così ripartiti: 108 moto, 21 quad, 124 auto, 42 camion e 26 veicoli della categoria Dakar-Classic, una delle novità della corsa 2021, vedrà impegnati auto e camion prodotti prima del 2000. 13 i giorni di gara, 12 Prove Speciali, oltre 7.500 km complessivi e 4.767 km cronometrati. Partenza e arrivo ( il 15 gennaio) a Gedda, seconda città per importanza dell’Arabia Saudita.
Tra i protagonisti più attesi troviamo, tra le auto, il veterano Carlos Sainz sulla Mini, reduce dalla vittoria ottenuta nel 2020, dovrà vedersela con l’agguerrita concorrenza, su tutte quella dello scomodissimo compagno di squadra Stephane Peterhansel, vincitore di 13 edizioni e di Nasser Al-Attiyah, alfiere qatariota della Toyota. Nella categoria moto, tra deserto e dune, occhi puntati sul californiano Ricky Brabec, che con la sua Honda nel 2020 è stato capace di spezzare l’egemonia KTM e portare a casa il successo finale. La casa austriaca ovviamente cercherà il riscatto con i suoi alfieri più quotati quali Toby Price, Sam Sunderland e Matthias Walkner. Tra i Camion proveranno a dettar legge una volta ancora i mastodonti Kamaz russi, il team russo punterà ancora su Andrey Karginov, vincitore nel 2020, e Anton Shibalov.
Corrado Cimador