Foto: EPA
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Decisivo il ritiro di Novak Djoković, dopo l’infortunio registrato nell’ultimo match contro l’argentino Francisco Cerundolo. Una lesione al menisco che lo ha costretto ad alzare bandiera bianca. Il serbo doveva infatti difendere i punti conquistati con la vittoria dello scorso anno al torneo parigino e sperare che Sinner non arrivasse in finale, per restare al vertice della classifica. Un Roland Garros, che sembra segnare il passaggio di consegna tra la vecchia generazione di campioni e quella nuova che bussa alle porte della ribalta internazionale. Probabilmente quella di quest’anno è stata l’ultima partita in Francia dello spagnolo Rafael Nadal. Dal 2005 al 2022 si era portato a casa ben 14 edizioni del Grande Slam parigino. Ha fatto di tutto per ben figurare, ma è stato battuto senza troppi patemi dal tedesco Aleksander Zverev. Addio al tennis anche per Stanislas Wawrinka. Lo svizzero ha chiuso con tre tornei del Grande slam al suo attivo, ma verrà ricordato soprattutto per aver saputo battere i grandi campioni quando li affrontava in finale. Una generazione di grandi tennisti che adesso sembra inesorabilmente dover far posto ad altri.

Sinner è il ventinovesimo tennista che diventa numero uno al mondo da quando nel 1973 è stata istituita la classifica che tiene conto dei risultati delle ultime 52 settimane. In cinquent'anni solo 18 tennisti sono stati in grado di chiudere l’anno al numero uno. Sarà il prossimo traguardo dell’altoatesino. Quest’anno sembra sulla strada giusta. Per il momento è arrivato alle semifinali del Roland Garros, mentre ha già messo in bacheca il suo primo titolo del Grande slam, conquista all’inizio dell’anno in Australia. Nel 2024 per lui all’attivo 33 vittorie e solo due sconfitte, con ben tre titoli conquistati. Mai nessun italiano ha fatto meglio di lui. In Pustaria e a Sesto staranno già festeggiando l’ennesimo traguardo raggiunto di quel ragazzino che da piccolo sembrava dover diventare un campione dello sci.

Stefano Lusa