Un dibattito necessario, utile e costruttivo che ha cercato innanzitutto di focalizzare le ragioni che stanno alla base delle inadempienze nella mancata applicazione del bilinguismo, problematica che si presenta complessa per varie ragioni oggettive: dalle differenze normative tra Slovenia e Croazia alle diverse disposizioni a livello di amministrazioni locali. È stato il presidente dell'Assemblea, Paolo Demarin, a introdurre l'argomento fornendo tra l'altro una comparazione dei diritti della minoranza nell'ex Jugoslavia a quelli attuali.
Per il presidente UI, Maurizio Tremul, urge stabilire una strategia comune per raggiungere quell'uniformità di trattamento garantita dal Trattato italo-croato sulla tutela delle minoranze ma anche riavviare il dialogo con le autorità regionali e locali, specie quelle istriane da sempre vicine e sensibili nei confronti della Comunita' Italiana. "Mobilitare tutte le nostre forze e richiedere con maggiore energia il rispetto dei nostri diritti", l'auspicio di Gaetano Bencic per il quale il bilinguismo non è sola segnaletica ma anche impiego di connazionali nelle istituzioni di ogni ordine e grado. Per il rovignese, Gianclaudio Pelizzer, che presiede – ricordiamo – il Consiglio della minoranza della Regione Istriana, oltre che alla necessità di un impegno sinergico ha espresso preoccupazione per il disinteresse, l'inerzia dei connazionali che per comodità sempre più spesso usano la lingua della maggioranza.
Molto critico nei confronti della situazione a Pola, dove l'uso pubblico dell'italiano è sparito, il consigliere Valmer Cusma. Moreno Vrancich ha ricordato che a Fiume il bilinguismo non esiste ed ha stigmatizzato - in questo contesto - il poco impegno dell'Unione Italiana. Da segnalare ancora gli interventi di Krsto Babić che si è soffermato sulla situazione ad Abbazia e di Mario Sinonovich che ha fatto alcune considerazioni sulla qualità della lingua italiana nei territori bilingui. Un dibattito, quello avviato ieri sera a Verteneglio, che dovrebbe proseguire anche in futuro e coinvolgere tutte le istituzioni minoritarie con lo scopo di individuare le possibili soluzioni di tutela della lingua italiana e l'applicazione del bilinguismo nel territorio d'insediamento storico.
Nel corso dell'Assemblea il presidente della Giunta esecutiva, Marin Corva, ha informato i consiglieri delle dimissioni di due componenti dell'esecutivo. Marina Paoletich, responsabile del settore cultura, e Martina Benolic, responsabile per gli affari giuridico-amministrativi, hanno deciso di abbandonare l'incarico rispettivamente per motivi personali e perché in disaccordo con le modalità di lavoro dell'organismo. Oltre che a esprimere rammarico per queste decisioni, il presidente Corva ha dichiarato di aver già avviato le consultazioni con i nuovi possibili candidati che potrebbero essere nominati alla prossima seduta dell'Assemblea in programma a fine febbraio.
Da segnalare che l'avvio dei lavori è stato contrassegnato da un'introduzione commemorativa dedicata al 10 febbraio, Giornata del Ricordo, che ha visto la partecipazione del gruppo vocale femminile delle Ad Libitum.
Lionella Pausin Acquavita