Le sfide linguistiche e le collaborazioni transfrontaliere tra Italia e Slovenia sono la base del progetto Crossterm, che ha l’obiettivo di migliorare la qualità e l’efficienza dei servizi linguistici nella pubblica amministrazione, attraverso strategie, modelli e strumenti comuni. Capofila del progetto è lo SLORI, seguito da altri cinque partner principali, tra cui la Regione Autonoma Friuli-Venezia Giulia, l’ARLeF (Agenzia regionale per la Lingua Friulana) e la Can Costiera, i quali sono intervenuti durante la conferenza. Ospitata nella sede del Centro di Studi Umanistici del ZRS Capodistria, partner del progetto, si è soffermata su due temi principali. Il tutto è iniziato da “Le buone prassi nei tre contesti linguistici”, ovvero lo sloveno in Italia, l’italiano in Slovenia e il friulano in Italia. Sono state presentate le diverse realtà, i mezzi che vengono utilizzati nell’attività di interpretariato e traduzione nella pubblica amministrazione.
Per la Can Costiera è intervenuta Kim Jakopič, collaboratrice professionale dell’Ufficio per il bilinguismo, la quale ha parlato dei corsi di aggiornamento del linguaggio amministrativo italiano organizzati per la pubblica amministrazione e del gruppo terminologico che si occupa della standardizzazione della terminologia italiana nelle aree bilingui della Repubblica di Slovenia.
“I corsi sono iniziati proprio su richiesta dell'Unità amministrativa di Capodistria, che sono stati i primi quest'anno con questo “progetto pilota”. Devo dire che sono stati accolti molto positivamente, sia da coloro che hanno partecipato, riportando la loro esperienza personale. Abbiamo visto che tutti avevano una buona conoscenza di base della lingua italiana, com’è giusto che sia per la pubblica amministrazione. Hanno trovato utile soprattutto il fatto di poter portare il linguaggio amministrativo, giuridico e tecnico proprio sui procedimenti amministrativi, in modo da facilitare il loro lavoro anche nel rapporto diretto con il pubblico. Il gruppo terminologico per la standardizzazione invece, si riunisce regolarmente per la creazione di questo glossario che vorremmo fornire sia all'amministrazione pubblica, ma anche ai liberi cittadini che vorranno farne uso, come buona prassi, non come un'imposizione, ma semplicemente come suggerimento, anche per agevolare in questo caso le traduttrici dei Comuni che collaborano con il gruppo e trovano difficoltà ad uniformare la terminologia.”
La seconda parte della conferenza si è soffermata sulle “relazioni sull’analisi dei bisogni derivata dai focus group” che ha visto la presentazione e discussione degli incontri che sono stati organizzati dall’inizio del progetto Crossterm. A tal proposito per la Can Costiera abbiamo parlato con Chiara Vianello, traduttrice dell’Ufficio per il bilinguismo, che dopo aver parlato del focus group tenutosi a Capodistria lo scorso luglio, ha spiegato quale sarà il prossimo passo.
“Il progetto Crossterm prevede più fasi, più work package. Il prossimo passo sarà quello di trasferire delle buone pratiche. Nel nostro caso l'Ufficio centrale per la lingua slovena ci ha già inoltrato la terminologia standardizzata da loro, ovviamente con il processo inverso, dall'italiano allo sloveno. Noi continueremo con la standardizzazione dei termini partendo da questi che ci sono stati inoltrati da loro.”
B.Ž.