Il dibattito pubblico sulle proposte di modifica alle leggi sui mezzi di comunicazione in Slovenia tocca logicamente anche i programmi di Radio e TV Capodistria e quindi le principali istituzioni della comunità nazionale hanno voluto dare il loro contributo. La Can costiera in collaborazione con il deputato al seggio specifico Felice Žiža ed al rappresentante dei programmi italiani nel Consiglio della RTV David Runco hanno stilato un documento che è stato presentato al ministero della cultura sloveno.
"Quello che noi vogliamo è mantenere il principio di autonomia dei nostri programmi radio e tv", ci spiega il presidente della Can costiera Alberto Scheriani, "perchè solo così potremo sviluppare i programmi che abbiamo intenzione di fare. È necessario che si mantegano i canali dedicati sia alla tv sia alla radio e continuare con gli sviluppi che sono in corso nei campi di nuovi social media e delle nuove tecnologie. Vogliamo anche far sì che i programmi vengano stabilizzati sia dal punto di vista finaziario sia per quanto riguarda gli impiegati in tutti gli ambiti. Vogliamo che ci sia la figura del direttore di Radio e TV Capodistria e che il comitato di programma si trasformi in un consiglio dei programmi in lingua italiana acquisento tutta una serie di competenze in più".
Anche l'Unione Italiana ha trasmesso al ministero le sue proposte a partire da un excursus storico che fa da base al documento.
"Siamo partiti da una prima ipotersi quella di fare una legge ad hoc per i programmi di Radio e TV Capodistria e qualora non fosse possibile chiediamo che si crei all'interno della legge sul RTV un'unità produttiva specifica con una sua autonomia, con un suo direttore generale e un suo organo di controllo e che ci sia certezza sui finanziamenti sia quelli della RTV sia quelli pubblici, che consentano di recuperare ciò che è andato perduto in questi anni", ci dice il presidente dell'Unione Italiana Maurizio Tremul, "vogliamo una legge che metta Tv Capodistria sul satellite come gli altri canali della RTV Slovenia e che consenta la visione dei suoi programmi sul digitale terrestre, come è stato anche chiesto dal Consiglio di europa quasi quindici anni fa, e che preveda, inoltre, la presenza nel Consiglio dei programmi della RTV e del Comitato di un controllo di un rappresentante delle comunità nazionali italiana ed ungherese. Inoltre chiediamo che si mantenga il centro regionale di Capodistria che funge da riferimento non solo per gli sloveni di questo territorio ma anche per quelli che vivono in Italia e che si garantisca finaziamenti ed autonomia anche per programmi della Comunità nazionale ungherese".
Barbara Costamagna