Foto: Radio Capodistria
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Un percorso che sicuramente sarà lungo e difficile, ma che si presenta come unica strada da percorre. Questa, in sintesi, la riflessione emersa in tutti gli interventi sentiti alla seduta della “costiera” riunita ieri sera a Capodistria con un unico punto all’ordine del giorno: le novità legate ai programmi italiani alla luce dei nuovi tentativi di riduzioni e tagli da parte della dirigenza dell’ente nazionale.La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata la cancellazione, poi rientrata, di alcune voci del nuovo Piano di produzione accolto dal nostro Comitato di programma, tra le quali le uscite in Croazia, ma noi è da anni che viviamo una situazione di disagio nonostante le risorse che ci vengono assegnate dal governo ma che vengono canalizzate a RTV Slovenia e sulle quali non abbiamo alcuna voce in capitolo”, ha affermato il presidente della CAN Alberto Scheriani. Coadiuvato da Damian Ficher, che rappresenta le redazioni nel Comitato e da Andrea Bartole, che dà voce ai programmi italiani al Consiglio di RTV Slovenia, è tornato ad illustrare la situazione e soprattutto il nuovo orientamento: arrivare ad un accordo con il governo - che in qualità di garante dei diritti minoritari - si dovrebbe prendere carico del finanziamento dei due programmi. Ripercorrendo le vicende dell’ultimo periodo, il deputato italiano alla Camera di Stato, Felice Ziza ha ricordato alcune decisioni arbitrarie dell’ente: la cancellazione dei fondi per il satellite, il mancato turnover che in dieci anni ha fatto perdere 25 giornalisti; prassi interrotta solo nel 2018 da quando – grazie agli accordi con i governi Šarec, Janša e Golob - per ogni pensionamento c’è stata un’assunzione. “La delibera accolta dalla CAN Costiera è supportata dalle decisioni prese in sede di Commissione nazionalità del Parlamento”, ha affermato Ziza ed ha aggiunto: “L’intento è quello di dare stabilità ai due programmi e garantire loro autonomia finanziaria e gestionale con l’aiuto del governo sloveno, ma anche con la stipula dei due accordi ossia Slovenia-Croazia e Slovenia-Italia che si rifanno al Memorandum trilaterale del 1992, che Lubiana non aveva firmato.In questi documenti, ha spiegato ancora il deputato, andrebbero inserite Radio e Tv quali istituzioni comuni della minoranza italiana nel suo insieme. Nel corso della riunione di ieri sera, intervenuti pure i caporedattori di Radio e Tv, rispettivamente Aljoša Curavić e Monika Bertok e - da remoto - il responsabile dei programmi capodistriani David Runco che hanno salutato l’iniziativa e dato disponibilità per la creazione di un gruppo di lavoro che avrà ora il compito di vagliare tutte le complesse sfaccettature a garanzia di continuità e sostenibilità di quella che è stata definita la “nuova unità autonoma.

Foto: Radio Capodistria
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Lionella Pausin Acquavita