“Onorato di potervi conoscere da vicino”. Ha esordito così l’ambasciatore Giuseppe Cavagna felice di poter incontrare in un solo luogo i principali esponenti della CNI in Slovenia. In un intervento aperto e cordiale ha dimostrato di conoscere molto bene il microcosmo minoritario ed ha spiegato che “si tratta di una realtà ampiamente nota a Roma, a tutti i livelli perché è un qualcosa di particolarmente prezioso che va assistito e sostenuto in ogni modo”. Accompagnato dal console Giovanni Coviello, egli ha espresso grande apprezzamento per la costante opera di mantenimento e diffusione della lingua e cultura italiane, per l’attaccamento all’ identità nazionale, per il voler essere tessitori di una trama fruttuosa che lega Italia e Slovenia ed in questo contesto ha aggiunto: “Tenendo presente che sono persone che lo fanno su base volontaria perché ci credono, lo sentono, perché sono orgogliosi delle loro radici direi che - come minimo - è nostro dovere e compito affiancarli, ma questo è anche un nostro interesse”. L'ambasciatore Cavagna ha poi ascoltato con interessi i vari interventi che si sono susseguiti nel corso dell’incontro.
Il Presidente della “costiera”, Alberto Scheriani ha illustrato alcune novità legate al mondo della scuola, all’ attuazione del bilinguismo, alla base economica, a Radio e TV Capodistria. Sulle due emittenti – rappresentate dal capo redattore responsabile di TV Capodistria Monika Bertok- si è soffermato pure il deputato al seggio specifico Felice Žiža che ha parlato delle iniziative legate alla ricerca di una nuova metodologia di finanziamento e dell’impegno di affermarle quali istituzioni comuni della nostra minoranza. “Qualche settimana fa il governo sloveno ha dato luce verde alla creazione del gruppo di lavoro per la stesura degli accordi bilaterali tra Lubiana e Zagabria e Lubiana e Roma e in questi accordi, dovrebbe trovare spazio pure la tutela e la promozione delle attività di Radio e TV Capodistria”, ha detto Žiža. Da quanto si è capito, le intese andrebbero a finalizzare il Memorandum trilaterale del 1992, siglato alla fine soltanto da Italia e Croazia non invece dalla Slovenia. In questo contesto il Presidente dell’Unione italiana, Maurizio Tremul ha invitato tutti i presenti al tavolo a fare un’azione congiunta affinché anche Lubiana riconosca la soggettività giuridica dell’UI. “Che l’Unione italiana di Fiume sia riconosciuta quale legittimo rappresentante anche degli italiani della Slovenia e quale interlocutore unitario di tutti gli italiani nei tre paesi”, ha precisato ancora Tremul.
Il Presidente della Giunta UI, Marin Corva si è soffermato invece sulle attività portate avanti dall’esecutivo e su alcuni progetti concreti che dipendono - come ha dett o- pure dai rifinanziamenti destinati alla CNI. Da segnalare infine l’intervento del vicesindaco italiano di Capodistria nonché Presidente della locale Comunità degli italiani Mario Steffè che ha parlato a nome degli altri presenti (vicesindaci, presidenti delle CAN comunali e delle Comunità degli italiani) ed ha illustrato ruolo, funzione e obiettivi delle varie istituzioni, enti e associazioni. “Garantire continuità linguistica e culturale anche rivolti a nuove espressioni e all’ eccellenza italiana; non dimenticare il passato guardando al futuro multiculturale, di convivenza nell’ ottica della comune casa europea”, ha concluso Steffè.
LPA