Una giornata d’importanza significativa quella di oggi, che ha reso omaggio alle vittime della Seconda guerra mondiale e ai caduti capodistriani della Grande guerra. Al Cimitero di Capodistria il Console Giovanni Coviello e il vicensindaco di Capodistria Mario Steffè hanno depositato le corone al monumento ai caduti, momento seguito dalla messa in suffragio dei defunti nella Capella, celebrata dal Parroco Primož Krečič.
Il Console Coviello ha evidenziato l'importanza della cerimonia commemorativa, che quest'anno per la prima volta si è svolta assieme alla Femea Capodistriana. “È il primo anno in cui abbiamo unito le due cerimonie, che storicamente venivano fatte qui a San Canziano, riuniamo anche in questo momento di commemorazione la parte degli italiani che sono dovuti ritornare in patria e quelli che sono rimasti. Anche nella commemorazione dei defunti continua questa collaborazione che negli ultimi anni si è fatta sempre più solida tra gli esuli e i cosiddetti rimasti. Già nella cerimonia che abbiamo fatto a Caporetto abbiamo commentato la brutalità delle guerre e anche in queste cerimonie, qui sono sepolti anche gli eroi della Prima guerra mondiale, connazionali che sono morti e che ci ricordano le brutture della guerra che invece in questi ultimi anni sono preponderatamente ritornati ad essere di attualità. Quindi anche questa cerimonia va nella direzione di reclamare ancora la pace”.
Piero Sardos Albertini, presidente della Famea Capodistriana, ha parlato di questo momento come un passo avanti, che vuole promuovere una maggiore unità. “Questa unione ritengo che sia un altro passo importante perché serve per fortificare quelle cose buone che ci sono. Ci sono tante cose buone e altre meno buone, noi cerchiamo di spingere sulle buone. Spero che questo sia un cammino che continuerà nei prossimi anni, le premesse mi pare che ci siano. La sensazione è che la gente ha desiderio di cose buone, di unirci e per noi che siamo esuli si è ricreata un'atmosfera di comunità, di intenti, di sentimenti e ricordo dei defunti. È quello che ci accomuna tutti, perché i defunti sono senza distinzioni; quindi, è il momento più unificante che ci possa essere.”
Oltre all’importanza della cerimonia, ci siamo soffermati anche sulla tutela del cimitero di Capodistria, questione riguardo la quale abbiamo chiesto chiarimenti al vicesindaco Mario Steffè. “Abbiamo acquisito le linee guida da parte dell'Ente per la tutela del patrimonio culturale, quindi quelle che sono in sostanza le basi per poter partire con l'elaborazione di un piano di tutela globale del cimitero. È stato tra l'altro anche acquisito un programma particolare che permetterà alla municipalizzata di poter mappare quella che è la situazione nell'attuale area storica del cimitero di San Canziano. Ci stiamo proprio prestando per abilitare dal punto di vista tecnico questa operazione.”
Il programma delle cerimonie si concluderà domani a Pirano e Isola, con la deposizione delle corone e le conseguenti messe in suffragio dei defunti.
B.Ž.