È partito dall’articolo 15 della Costituzione croata che, a suo dire, garantisce il doppio voto, l’attuazione del bilinguismo e tutta un’altra serie di diritti acquisiti che invece, sempre secondo Dussich, o sono negati o attuati male. Se eletto si impegnerà per la messa in pratica dell’Accordo italo-croato sulla tutela delle minoranze, risolverà il problema dell’equipollenza ovvero del riconoscimento dei titoli di studio e la questione degli esami di maturità. Giovani e terza età stanno al centro del suo programma, che ambisce, come ha raccontato ieri sera ad Umago, alla costituzione di un centro diurno per anziani a Buie. “Credo che non possiamo parlare dei giovani e dimenticare la terza età e viceversa; deve essere un insieme di cose che aiutano sia gli uni che gli altri. È una vita che sento parlare di giovani mentre degli anziani un po’ meno per non dire quasi niente. Ora che sono in un’età che non sono più giovane allora forse il mio interesse è passato anche un po’ verso agli anziani ma questo vuol dire che anche quelli che sono giovani saranno anziani domani, perciò devono pensare in un doppio modo, non in modo unidirezionale ma aprire le vedute”, ci ha detto Corrado Dussich che, se eletto, si adopererà per una più equa ripartizione dei sostegni finanziari erogati dal governo croato con una quota che, a suo dire, dovrebbe andare a finanziare pure l’attività dei Consigli della minoranza italiana cittadini e regionali. Si è messo in gioco e candidato su insistenza di un gruppo di connazionali che auspicano il cambiamento e dice: “Mi pare molto bello che la nostra CNI abbia la possibilità di scelta e ci siano due candidati perché così è una democrazia più bella”. Alla nostra domanda se gli piacerebbe collaborare di più con un governo di centrodestra o con un esecutivo di centrosinistra Corrado Dussich risponde: “Visto che non sono schierato da nessuna parte vorrei un governo di unità nazionale e non sarebbe la prima volta che quelli di destra si schierino con la sinistra o viceversa e cerchino di migliorare le cose che hanno fatto finora”.
Lionella Pausin Acquavita